Avete rotto il cazzo

A

Gongolando per come la Germania aveva abbattuto in volo l’ipocrita carrozzone de il-mondiale-in-casa-lo-vince-la-squadra-di-casa, non immaginavo le conseguenze, lette sui giornali di oggi.

Che il mondo del pallone sia alquanto più merdoso di 30-40 anni fa, non è in dubbio. Non penso solo ai soldi e agli intrallazzi finanziari, ma anche all’obbligatorio valore “politico” delle grandi manifestazioni. In Africa fu dramma quando tutte le squadre africane furono eliminate. Spblatter aveva il “suo piano”, per cui almeno una doveva arrivare ai quarti. Ma di che cazzo stiamo parlando, di calcio o delle Nazioni Unite? Oggi si legge non solo che il Brasile è in lutto, ma pure che rischia una crisi istituzionale. A meno che non si tratti delle solite minchiate scoopistiche dei giornali, per cui se salta un tombino in via Nazionale si domandano se non sia un attacco nucleare o di al Qaeda, pare che la presidenza brasilera sia a rischio.

Sapete che vi dico? E che crolli tutto il sistema, se si basa sul risultato di 11 tizi in mutande che spesso non sanno neanche scrivere il proprio nome.

Che poi, leggendo qua e là di gente che in Brasile ci vive, pare che l’immagine da cartolina del mondo carioca sorridente purché palleggiante non sia così vera. Pare che allo stadio ci possano andare in pochi, pare che per attrezzare alcuni di essi abbiano abbattuto delle favelas e che i favellanti (ex) non ne siano rimasti particolarmente soddisfatti. Pare insomma che la versione latino-americana di pizza e mandolino che trasmettono in tv non corrisponda davvero alla situazione reale.

Pare. Ma se per questo dovremo avere un crollo di borsa a Rio (o dove caspita è la loro borsa) o un reimpasto ministeriale o una modifica costituzionale, ebbene così sia.

Una nazione che vive solo di pallone non merita di meglio.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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