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Jach Reacher (la serie)

Jack Reacher, nella versione serie, è un manzo con le fattezze di Alan Ritchson. Alto, biondo, bello, enorme. Sa tutto lui, non sbaglia mai, esce dalle esplosioni con un taglietto al sopracciglio e un po’ di polvere sulla maglietta. Non corteggia le donne, perché è sempre impegnato a guardare pensosamente l’orizzonte, ma non è un problema: ci pensano loro a corteggiare lui. Perché ne parlo...

Avete rotto i coglioni (2)

Finalmente ho trovato alcuni canali e siti web che si oppongono ideologicamente al delirio imperante a Hollywood e dintorni (= Netflix et similia). Purtroppo non posso garantire sull’equilibrio dei critici (sono tutti nerd frikkkettoni), ma concordo in larga parte con le loro argomentazioni: un assassino di vecchiette che indica qualcuno gridando “al ladro!” può benissimo avere ragione. Gli USA...

Allora si può!

Ho visto Mercoledì (Wednesday), grottesca serie pseudo-horror con una straordinaria Jenna Ortega, una decottissima Catherine Zeta-Jones e un’insospettabile Gwendoline Christie (la Brienne di Tarth del Trono di Spade). Alcune battute messe in bocca alla piccola Mercoledì sono da trascrivere e usare quando servono risposte fredde come il ghiaccio e taglienti come un rasoio.   Di solito...

La Troia delle troie

Zeus, Nestore, Achille, Enea, Patroclo… notoriamente erano negri. Questa non è political correctness, ma pura stupidità. Nel plot Troia: la caduta di una città Netflix – nell’offrirci il pacchetto standard – si è dimenticata di inserire qualche ancella lella e uno o due guerrieri froci. Ma sono solo alla seconda puntata e forse non è un errore ma una posticipazione. A ogni modo, se...

Blender Things

Odio le serie tv buttate in vacca. Esattamente come per Terminator, Stranger Things aveva fatto il botto con la prima serie, aveva avuto un’accettabilissima correzione di rotta con la seconda, e si è buttata al porco con la terza. I ragazzi non devono crescere, anche se è inevitabile lo facciano. Però si può lavorare su questa inevitabilità, che non consista nell’adottare i più vieti e telefonati...

Chernobyl

Sto seguendo la serie tv, che è fatta veramente bene. Riconosco la ricostruzione nel dettaglio dei contorni, dal mobilio alle procedure, dalle espressioni facciali alle attrezzature. Tutto il mondo sovietico era caratterizzato da una versione nominale/formale delle cose e da una reale. Un esempio illuminante e antico erano le dotazioni radio dei carrarmati nella II guerra mondiale: le radio dei...

Ammissione di debolezza

Ammissione di colpa: sono pazzo di Ray Donovan. Lo so, lo so: è il primo passo verso il rincoglionimento finale, ma in un modo o nell’altro ci si arriva comunque. Liev Schreiber è fantastico, perfetto. La faccia, l’espressione, il modo di parlare (merito di Pino Insegno, il doppiatore: in italiano è meglio che in inglese), il modo di muoversi. Mi piaceva molto anche il suo secondo Avi...

Belfagor

Alzi la mano chi, quel 15 giugno 1966, non si è cagato sotto alla prima apparizione di Belfagor, nella buia sala del Louvre che ospita divinità caldee. Ma la alzi anche chi, nato nel 1959, non l’ha visto. Noi andavamo a letto dopo Carosello, tranne il sabato sera. Belfagor era trasmesso di mercoledì, eppure lo vedemmo: questo vi dà l’idea dell’immenso potere intergenerazionale della serie, capace...

Lo Hobbit

Ho letto Lo Hobbit quando avevo 15 o 16 anni. Mi vergognavo un po’, perché parlava di nani e forse fatine azzurre, draghi e maghimerlini. Il fantasy non era ancora di moda e farmi vedere in giro con quella roba mi imbarazzava un po’. Finito il libro, lo classificai proprio come roba di nani e fatine e lo misi serenamente da parte. Era un libretto forse Einaudi forse Adelphi o forse...

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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