La mossa di Carlsen

L

Magnus Carlsen ha deciso di non difendere il titolo mondiale FIDE contro Ian Nepomniachtchi, vincitore del Candidati 2022.

I due casi precedenti, con protagonisti Fischer (1975) e Kasparov (1993), avevano connotazioni fortemente politiche contro il sistema FIDE, mentre per Carlsen non è così. Si tratta di una scelta – diciamo così – personale e “leggera”. Semplicemente “non ha voglia di giocare”, lasciando l’onore di farlo a Nepo e al miracolato Ding Liren (secondo al Candidati).

Questo è un colpo enorme al prestigio della FIDE, superiore allo strappo causato da Kasparov nel ‘93. Questa volta in gioco è la rilevanza stessa della Federazione, non solo la sua politica. È come dire: il campionato del mondo non è poi così importante (contano di più i tornei internazionali privati). È indubbio che l’assenza deliberata del giocatore da 10 anni di gran lunga più forte di per sé svalorizzi il campionato, ma non si tratta solo di questo.

Il vero punto è che il campionato del mondo diventa alla stregua di qualsiasi torneo, dove la partecipazione è soggetta alla convenienza e interesse del momento.

Facendo ciò, Carlsen sottolinea l’importanza del singolo giocatore e delle sue scelte rispetto al carrozzone mondiale, che da sempre ha imposto le proprie logiche e interessi.

Il mondo degli scacchi, come altri ambiti sportivi, negli ultimi 20-25 anni ha visto una progressiva erosione dell’importanza dei suoi organi e tornei ufficiali e un corrispettivo incremento di rilievo dell’iniziativa privata, cioè del “circo”. Tutto lo sport sta diventando circo, e Carlsen sta solo mostrando che l’imperatore è nudo.

Come reagirà la FIDE, sapendo che tutti sanno che il nuovo campione sarà di serie B? Adotterà sanzioni contro il norvegese, magari impedendogli di partecipare ai futuri tornei FIDE e a un nuovo Candidati?

Non ne ho idea, ma so una cosa: che qualunque cosa faccia, non avrà più il peso e il rilievo che avrebbe avuto prima della decisione di Carlsen, e che già nel ’93 aveva avuto una forte spallata, poi rientrata a fatica.

La diga ha mostrato una crepa, e non credo sia più possibile ripararla.

Add comment

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

PUOI TROVARMI ANCHE QUI