Fake-1
Torneo dei Candidati a Toronto, ultimo turno. Gukesh, anni 17, 8 punti e mezzo. Naka, Nepo e Caruana 8. Quasi fosse stata sceneggiata, Gukesh-Naka e Caurana-Nepo: i calcoli dei possibili incroci fateli voi. Pari e pari, passa l’indiano. Ora se la vedrà con Ding Liren, campione del mondo ma al 5° posto dell’Elo. Il 5° contro il 15°, bell’affare. Carlsen, saldamente n.1 da un millennio, ha persino rifiutato di partecipare al Candidati. E questo sarebbe un campionato del mondo?
Fake-2
In contemporanea con Toronto, a Istanbul la situazione è ancora più falsa: si pompa il match Saginashvili–Larratt, quando anche un bambino di 5 anni saprebbe in anticipo come andrà a finire. 4-0, appunto. I due devono fare la faccia feroce, laddove Saghi è un pezzo di pane (è questo qui)
e Larratt fa il McGregor dell’armwrestling, ma non è stupido. La diretta dura 48 minuti di nulla o – meglio – di recita, di commedia, con la voce machissima del commentatore di turno, che vede colpi di scena inesistenti.
Lo sport è diventato un baraccone, un circo. E lo si capisce meglio in questi contesti minori, piuttosto che nel calcio o nel basket. Tutti a spingere e gonfiare il poco, pochissimo di valore. Quando c’è.
Nota a margine. A commentare Toronto, anche Andrea Bocelli, insospettabilmente simpatico e alla mano. Gioca malissimo ma lo ammette, e i suoi suggerimenti a cazzo su come secondo lui dovrebbe muovere il n.2 al mondo sono molto più vicini a me di quanto sia il commento di Luca Moroni, GM. Su Maria de Rosa co-commentatrice non fatemi dire niente, se no mi arrestano.