Questioni araldiche

Q

Da quando la posta non fa più parte del quotidiano, non ricevo più i depliant delle società che ti promettono di risalire il tuo albero genealogico, solleticando la tua vanità con la possibilità tu discenda da qualche ducaprincipe. Gran peccato. Però, senza farti spendere un solo euro, ti posso assicurare che la possibilità che tu non discenda da qualche nobilastro è prossima allo zero. Basta fare due calcoli. Fissiamo in 30 anni il salto generazionale. Oggi può sembrare poco, ma fino a pochi decenni fa sarebbe stato anche troppo. E’ piuttosto scontato tu abbia due genitori e 4 nonni, e che la tua ascendenza si raddoppi di numero a ogni generazione. Ora mettiamo tu voglia sapere come stavano le cose per il tuo casato nel 1600. 2018 meno 1600 fa 418, cioè 13,93 generazioni trentennali (scommetto che pensavi fossero di più. no). Le persone da controllare nel tuo albero sono 15.644, né più né meno che 2 elevato alla 13,93. Tra questi vuoi non ci sia un nobile? Mettiamo di no. Allora che fai? Beh, basta andare un po’ più indietro, diciamo di un altro secolo. Nel 1500 le generazioni diventano 17,27 (scommetto che pensavi fossero di più. di nuovo no). Ciò porta gli antenati da controllare a 157.683. Ancora niente? Sei davvero sfortunato, ma ora sai cosa devi fare. Nel 1400 siamo a 20,6 generazioni, con 1.589.344 antenati. Nel 1300, a sole 23,93 generazioni da te, stai a 16.019.584 antenati. Questa volta basta per forza, perché nel ‘300 in Italia c’erano solo 12,5 milioni di persone.
Ti capitasse, ora via internet, qualcuno che ti assicura tu discenda da un conte o un barone, puoi tranquillamente rispondere: “Solo uno? Io ero sicuro di discendere da almeno quattro papi!“.

1 comment

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  • Spesso la Società Araldica Nazionale mi recapitava degli inviti ad acquisire il mio impressionante albero genealogico poiché avevano scoperto che la mia discendenza era ricca di teste più o meno coronate. Come mai a qualcono della suddetta società fosse venuto in mente di indagare proprio sui miei bis bis trisavoli non s’è mai capito. Comunque avrei potuto pure ottenere copia del mio stemma nobiliare per la miserabile somma di 50.000 lire. Un insulto alla ricchezza. Per pigrizia non ho mai aderito alla proposta anche se mi sarebbe piaciuto vedere come si cavavano d’impiccio di fronte al fatto che il mio nonno paterno suo padre non l’aveva mai conosciuto in quanto, com’era d’uso la terminologia del tempo, figlio di n.n.

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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