Quest’anno, a Baku (Azerbaigian). Circa 1400 giocatori, tra cui i primi 200 del mondo, in rappresentanza di 172 Paesi, tutti riuniti contemporaneamente in una enorme sala (un hangar?). L’Open e il torneo femminile. Uno spettacolo grandioso, a mio avviso ineguagliabile.
Il ragazzino del Bangladesh, GM con 2431 ELO, che gioca col nero contro Carlsen (2857!).
La squadra open russa con media ELO 2731 che schiera Karjakin, Kramnik, Nepomniachtchi, Grischuk.
Gli USA open in cui di americano c’è n’è uno: gli altri sono italiano, cinese, giapponese.
La Bulgaria (12ma nel ranking open) che al primo turno pareggia 2-2 col Senegal.
Le ragazze, di cui la metà sotto i 20 anni e con media estetica da sfilata, a smentire che gli scacchi siano per nerd.
La sala è talmente grande che si può passeggiare tranquillamente tra le scacchiere senza disturbare e c’è un via vai che in ogni altro torneo non sarebbe possibile.
È la prima volta che vedo in diretta questa meraviglia, che prima che una competizione sembra una grande festa. Ed è tutto gratis, compreso il commento di due GM che tra 1400 partite in contemporanea comprensibilmente non sanno da che parte girarsi.