L’AUC, come ogni militare (e anche ogni carcerato!), vive un quotidiano programmato al minuto, sotto la guida di ufficiali la cui vita è altrettanto programmata. In caserma ciò rende gli allievi in larga misura uguali, quasi intercambiabili: eravamo tutti vestiti allo stesso modo e facevamo le medesime cose nello stesso momento. Anche le personalità trovavano fatica a differenziarsi, se non per...
Trst je naŝ
Sto dando una mano a mio figlio con la tesina per la maturità. Una parte è sulle origini della famiglia, e questo è quanto. Sono Edoardo Burlini, ma il mio vero nome dovrebbe essere Edoardo Vattovaz. In un decreto del 1930 della Prefettura di Pola, si “concede la riduzione alla forma italiana” Burlini a mio nonno Edoardo, figlio di Giacomo e di Orsola Riccobon, quest’ultima di chiara origine...
Ultimo giorno di scuola
Domani è il mio ultimo giorno di scuola. Foreva and eva. So di arrivare buon ultimo, tra tutti gli amici del ’59 e dintorni, ma come nelle maratone anche l’ultimo ha diritto ai propri pensieri. Dalla materna al liceo mi è sembrato un istante, anche se ricordo momenti ed episodi distinti. L’ottima formazione durante le elementari, l’assurdo buco nero delle medie, un liceo che sembra una nave che...
Morti
In due settimane sono morti due miei compagni di gioventù. Iapu non era quel che si dice un amico, ma piuttosto l’amico di un mio amico. Ci si vedeva “in compagnia”, 10 o anche 20 ciondolanti davanti a scuola o in gita o a una festa. Di famiglia economicamente solida, somigliava a Vin Diesel e non solo nei tratti: piegava le sbarre di ferro con le mani. Con lui non ho mai avuto un discorso serio...
La ragione dei granchi
Con un gruppo di vecchiardi ci vediamo a Venezia, domenica. Per tenerci fora dae bae ho suggerito itinerari alternativi: Santa Marta, Giudecca, Fondamenta Nuove, le Zattere. Quest’ultimo mi ha fatto venire in mente una volta che avevo 16 anni e stavo a Trieste. Leggevo molta fantascienza (grazie ad Andrea Valmarana, che mi aveva presentato Urania, che fino allora avevo chissà perché creduto un...
Back to Office
L’angelo d’oro
Tra le poche cose che non riesco a rintracciare grazie a internet c’è questo racconto, L’angelo d’oro. L’unica versione che conosco è quella a fumetti, su una raccolta che somigliava a I racconti di zio Tibia (ma non era). Non so bene se classificarlo horror o gothic, ma non importa granché. L’ho letto che avevo 11 o 12 anni, poi senz’altro ho perso il libro quando siamo venuti via da Venezia. Se...
Momenti
Conosco quest’espressione. È di quando si chiede silenzio all’esterno, perché dentro abbiamo già fatto silenzio, per ascoltare meglio il reattore nucleare che ci ha portati lì.
Poi, poiché siamo comunque esseri sociali e c’è una passerella da attraversare, per una volta sintonizziamoci volentieri con la canzonaccia romana “Fatece largo che passamo noi”.
Prego, tesoro mio: la strada è tua.
Compleanni
Oggi entrambidue i miei figli compiono 18 anni (“gemelli?” – chiederà il seguace di Sherlock Holmes – “no, Ariete” – risponderò beffardo). A titolo di legge, l’evento non è indifferente: qualora asfaltino col motorino incauti passanti, o spaccino cocaina fuori da qualche scuola elementare, la responsabilità non è più mia. Eviterebbero anche gli orrendi riformatori, venendo invece associati...