Allora si può!

A

Ho visto Mercoledì (Wednesday), grottesca serie pseudo-horror con una straordinaria Jenna Ortega, una decottissima Catherine Zeta-Jones e un’insospettabile Gwendoline Christie (la Brienne di Tarth del Trono di Spade). Alcune battute messe in bocca alla piccola Mercoledì sono da trascrivere e usare quando servono risposte fredde come il ghiaccio e taglienti come un rasoio.

 

Di solito la mia durata continuativa su ogni film, telefilm o serie è di 5’ 30”: mi annoiano. Questa volta no.

Si può ancora fare un prodotto degnissimo che contenga ironia, comicità, tensione, suspense seguendo una trama lineare, logica e ben congegnata per 8 puntate di fila 8. E senza dover pagare l’obolo a ricchioni, negri, lesbiche, nani, emarginati e tutta la sagra dell’inclusive, senza offendere nessuno ma senza dover per forza strizzare l’occhio a qualcun altro. Con un finale corale in cui tutti trovano il proprio riscatto.

 

Certo, forse è necessario chiamarsi Tim Burton. Cui prima o poi – a questo punto – dovrò dedicare una canzone di Eros Ramazzotti.

Quella che dice “grazie di esistereee…”.

1 comment

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  • Nella desolata mediocrità delle serie televisive, finalmente un prodotto doc.
    Ma si sa, Tim Burton è un genio.
    Ti è sfuggito comunque un tributo LGBT.
    MANO è chiaramente gay.

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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