Un Monti di domande

U

Leggo con un certo stupore le dichiarazioni della campagna elettorale di Monti (quello che fa rima con Tremonti).

“Taglio all’Irpef”.

“130 miliardi di privatizzazioni”.

“Niente aumento IVA”.

“Via l’IMU”.

“Nuovi contratti per l’occupazione”.

“Misure per la nascita di nuove imprese”.

???

Allora, o questo tizio è il fratello gemello dell’uscente Presidente del Consiglio, sempre tenuto nascosto per le sue idee totalmente contrapposte al nostro statista-tecnico, oppure

sto assistendo alla più schifosa fiera delle balle pre-elettorali di sempre.

Siamo a livelli di Grillo: “pagnotta per tutti”, “wireless gratis per tutti”, “topa a prezzo politico per tutti”.

Vabbè che dall’altra parte c’è quello che vuole fare un Nuovo Contratto con gli Italiani, in cui garantisce minimo 4 milioni di posti di lavoro (in quanto tempo? una settimana? due?), ma l’uomo dei plastici e dei diagrammi già lo conosciamo.

Invece, la faccia di palta che sulla carta d’identità ha scritto economista, ma l’economia dello sviluppo sembra non averla mai studiata, ci mostra un programma in netto contrasto con quello che sempre lui, con la stessa carta d’identità in tasca, sta usando sapientemente per affossare quel che resta del Paese.

Ho un deja vù, con Tremonti (che fa rima con Monti) che spiega a Servizio Pubblico che lui come ministro dell’Economia lo sapeva che si stava andando verso il disastro, e che aveva telefonato a tutti, ma nessuno lo stava a sentire.

La frase che ho più apprezzato della campagna elettorale è quella della signora Monti: “mio marito non doveva entrare in politica”.

Giusto, signora, ma già un anno e tre mesi fa.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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