Tra le diverse malefatte che si possono imputare al Fascismo, forse perché non l’ho vissuto ce n’è una che per me ha meno giustificazione di altre: la cialtroneria. Non parlo dell’immagine: tutto sommato, ogni regime è intriso di cialtroneria e ne fa ampio uso per “fottere il popolo, che è femmina”, come amava dire Benito. Quello che non tollero è qualcuno che dice sì sì ci penso io quando in anticipo sa che non ha alcuna possibilità di farlo. Questa è la vera, deleteria cialtroneria, che porta a disastri di ogni tipo compresa la perdita di vite umane che con quelle decisioni non c’entrano niente.
Molto più furbo era stato Francisco Franco, che aveva posto a Hitler condizioni così assurde per concedere di allearsi da far rinunciare il furher. Mussolini no: doveva costruire l’Impero e spezzare le reni alla Grecia. Che cialtrone!
Per molto tempo ho cercato un documento che mostrasse in estrema sintesi il “voglio ma non posso”. L’ho trovato in una pubblicazione della Cambridge University Press (1988) e riporta i PIL interni dei principali Paesi coivolti nel conflitto mondiale. È illuminante, e per completarne il significato richiede di ricordare che 1) l’Italia all’epoca non aveva NESSUNA risorsa naturale energetica (tanto da dover farsi mandare il carbone dalla Germania); 2) l’Italia nel 1939 aveva circa 42 milioni di abitanti, contro i 69 della Germania, i 114 dell’Unione Sovietica, i 154 degli USA, i 37 della Francia, i 75 del Giappone e i 48 del Regno Unito, cui però andavano aggiunti circa 400 altri milioni del Commonwelth.
Ecco, con questi dati quell’imbecille di Mussolini aveva deciso di portare in guerra la nazione. Bella idea davvero, cazzone.