Sono contento di aver assistito all’ invenzione di due santi.
Da piccolo mi chiedevo chi mai fossero i santi, cosa avessero fatto di straordinario, se la loro investitura fosse stata segnalata da cori angelici e trombe, mentre una Luce Celeste scendeva su di loro.
Ora invece questi due nuovi santi li ho conosciuti dal vivo, se non proprio di persona. So cosa hanno fatto e quanto erano santi.
Per essere santo non occorre aver fatto il papa, ma aiuta. Occorre invece che alla Chiesa faccia comodo che lo diventino.
Pensare al papa buono come a un santo… beh… non mi viene facile ma riesco ad ammetterlo, se proprio me lo chiedono per favore.
Considerare Wojtyla un santo… non ci riuscirei neanche se contemporaneamente facessero Alvaro Vitali presidente degli Stati Uniti.
Sono molto contento di aver assistito all’invenzione di due santi.
La giornata di oggi, come la saliva degli alien, perfora all’indietro la Storia, arrivando al buio medioevo e ancora più indietro, a Pietro e Paolo, e bucando i secoli li riunisce, li compatta, li omogeneizza nella percezione di immensa e complice farsa di una cultura in cui siamo nati e cresciuti.
“Wojtyla santo” è la prova – cercata dall’alba del mondo – dell’inesistenza di Dio.
Senza scomodare Dio, è solo un’operazione marketing ben riuscita, caro Edo. “It’s only business”, direbbe la nostra amica piripì-piripipì.
Se pensi a quanto denaro ha veicolato e veicolerà alle casse vaticane questa trovata pubblicitaria, c’è solo da imparare.
Mi immagino già i nuovi gadgets di San Wojtyla: racchette da tennis Dunlopope con rosario sulle corde, scarponi da sci Salomonsignor con ganci a forma di croce, cuffie da piscina griffate “se affondo mi sorrigerete” e così via.
Con buona pace di coloro che, per avere il titolo onorifico, si son dovuti far scuoiare vivi, crocifiggere o decapitare, dopo una vita di persecuzioni.
Personalmente, preferisco le canonizzazioni ortodosse. Almeno loro hanno dei santi più simpatici. Come il santo protettore dei cateteri, che diede il nome all’omonima isola greca: Sant’Orini.
VENEZIANO,
Mi vergogno profondamente di conoscerti e di averti a suo tempo dato segni di amicizia.
Putroppo legato a te da un passato che s’impone, porterò la croce dei tuoi commenti, che lunghe ombre gettano sulle capacità intellettuali dei grillini, nella speranza di essere a mia volta beatificato per non averti lestamente mandato affancuore.
[ma perché non ti hanno messo in un’altra sezione? che so, la B]
😀
Il ricordo più simpatico che ho di G.P.II è una vignetta del “Male”: un prete rivolto a dei tipi fa: “Woitilà, noi ti qua”. Pensa un po’.
P.S. lo avevano messo in B, ma ce l’aveva proprio con te.