Non ho mai seguito granché il compagno Renzi (è del PD… è “compagno”, no?).
Dal poco che si vedeva fino a due anni fa, mi sembrava un simpatico buffoncello. Non do’ a “buffoncello” una connotazione necessariamente negativa: può definirsi così anche chi usa parole e metodi meno paludati degli ingessatissimi statisti di oggidì. Potrebbe egualmente trattarsi di un buffone come di un innovatore.
Poi è cominciata la sua (sovra)esposizione mediatica, che negli ultimi mesi ha raggiunto vette inarrivabili anche per il nano: manca pochissimo che ci mostrino Renzi al cesso, mentre si pulisce il culo dimostrandoci che lui sta con la ggente.
Ora mi sembra – assai più di due anni fa – un buffone arrivista.
Quindi scrivo questo post, per poter avere tra poco l’amara soddisfazione dell’io l’avevo detto o per gioire nell’essermi sbagliato di grosso. Con Grillo ci avevo azzeccato in pienissimo: spero di aver cannato di brutto col buffoncello Renzi.
Come i predecessori e tutti i suoi colleghi è un servo dell’apparato, funzionale al mantenimento di un sistema che gli accorda potere e prebende.
Negli ultimi trent’anni si è consolidato un moloch finanziario che ha un solo scopo: depredare i moltissimi che hanno quasi niente per dare quel quasi, che moltiplicato per milioni dà cifre astronomiche, ai pochissimi sfondati i quali considerano l’euro che ti naviga in solitaria nella tasca un semplice prestito, anzi spesso ti convincono che lo hai pure rubato, a loro, s’intende.
La macchina spogliatrice si serve dei Renzi, Monti e Letta vari, per dare l’assalto ai morti di fame.
Diabolica è la propaganda che spaccia per democrazia quello che è un esercizio totalmente sterile del voto. Chiunque conquisterà lo scranno non sarà affatto interprete dei voleri dell’elettore, ma continuerà imperterrito a trasferire denari a chi non sa più dove metterli.
Di economia so niente, ma mi pare che quanto preconizzato da Marx si sia avverato e cioè che le crisi si susseguono ininterrotte e sono funzionali al grande capitale e che gli stessi medi e piccoli capitalisti stanno soccombendo divorati da quelli più grossi. Carletto ha toppato però immaginando che sarebbe stata la concorrenza a farli fuori quando invece vengono messi sul lastrico dalla finanza, al pari del resto della popolazione, per il tramite dello Stato con azioni di vera e propria rapina.
La revisione di spesa si abbatte sugli sprechi (questi invece funzionali al politico)?
Ovviamente no, taglia le gambe soprattutto alle isole efficienti per consegnare i “risparmi” ai soliti noti.
Come girare la frittata? ovvero, se voto X mi lasciano in mutande, se invece scelgo Y mi dedico all’accattonaggio.
Boh!
Ho letto però che se tiri troppo la corda rischi di rimanerci impiccato.
Pare sia succeso così nel 1776, 1789 e 1917.
E’ vero, allora non c’era la TV che ti somministrava suppostine di ottimismo raccontandoti come erano impegnati i governanti a migliorare la tua situazione, di come questi erano ben considerati a livello mondiale e che il sol dell’avvenire era certamente dietro l’angolo.
Però io ci spero ancora, e non per ideologia, ma per pura e semplice vendetta.
Tieni anche tu gli ultimi risparmi per comprare il kalashnikov?
Ci si vede alla Bastiglia.
Neanche il tempo di scrivere, che subito la realtà supera la fantasia!