Perché il tipico modello di Sistema Solare fa schifo

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Hai presente quei modellini di Sistema Solare (SS) che ti mostrano, in cui tutti i pianeti sono equidistanti tra loro? Non è una semplificazione, è una fesseria: ti nasconde i veri equilibri gravitazionali.

 

Col mio recente giocattolino – Universe Sandbox – ho provato a vedere che succede a mettere tutti i pianeti a una distanza tra l’uno e l’altro pari alla vera distanza di Mercurio dal Sole: 0,311 au (unità astronomiche, cioè la distanza media tra Terra e Sole, circa 150 milioni di km).

Facendo girare il modello, dopo circa 150 anni Marte – che è troppo vicino a Giove – parte per la tangente e abbandona il SS. Tutti i pianeti tranne Mercurio, “tenuto saldamente” dal Sole, mostrano orbite estremamente variabili, instabili. Dopo 278 anni anche la Terra viene sparata via in un’orbita molto ellittica, e diventa il pianeta più esterno.

L’ordine di quelli rimasti è Mercurio, Venere, Saturno(!) che entra ed esce dall’orbita del successivo, che è Urano(!), Giove, Nettuno, Terra.

Dopo 1000 anni, Saturno incrocia l’orbita di Giove e Urano quella di Nettuno.

In sintesi il SS risulta instabile, principalmente per l’effetto perturbativo di Giove, che agisce da fionda gravitazionale su tutti gli altri.

Perciò mi domando: perché dalle elementari in poi ci mostrano qualcosa che non rappresenta la realtà? Per farci vedere le grandezze relative tra i pianeti? No, perché non è neanche così: non ce le mostrano.

Allora?

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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