San Simon Grando

S
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_column_text]Questo è un post esoterico, per iniziati.

So quali rischi corro, dopo Troni e Dominazioni. Edoardo l’è sciupà. Invece no.

Lo dedico a un vecchio compagno di trincea, l’unico che capirà subito. P.P.L.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_separator type=”transparent” up=”15″ down=”10″][vc_single_image image=”4224″ img_size=”full” qode_css_animation=””][/vc_column][/vc_row]

7 comments

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  • Che flash!!! Quello sul lato destro della foto, con gli occhiali, seminascosto, era sicuramente Don Paolo Girardello in trasferta romana…

  • Sono due giorni che apro ‘sta pagina per capire chi sono i figuri della foto. Spiegatemi!

  • Caro Maurizio,
    mi spetta il gravoso e sgraditissimo compito di comunicarti che purtroppo sei rimasto escluso, nell’età più fertile per gli spunti culturali, da un’esperienza indimenticabilmente formativa: LA MESSA BEAT.
    A San Simon Grando, per iniziativa del frizzantissimo vice-parroco (il don Paolo menzionato da PiPi), ogni domenica alle 10 iniziava questo rito semi-pagano, per la totale gioia di noi gggiovani e per la preoccupatissima reazione dei nostri genitori.
    Io, nella mia ignoranza, credevo che testi e musiche fossero stati elaborati dai nostri confratelli di parrocchia, mentre invece facevano parte di un’iniziativa nazionale.
    Chi siano i tizi nella foto, lo ignoro completamente: è una foto dal web.
    Ma sono fortemente evocativi – nei gesti, nell’abbigliamento e nella strumentazione – di quello che è scorso sotto gli occhi di PiPi e miei e al quale tu, purtroppissimo, non hai avuto modo né mai l’avrai di partecipare.

    “…Gloria! Gloria! Gloria al Signor!…”

    Vuolsi così colà ove si puote ciò che si vuole. E più non dimandare.

    firmato
    Quelli di Rio Marin

  • Sei poco, anzi pochissimo informato.
    Una domenica venni convocato per una messa beat presso la chiesa di San Silvestro (tra l’altro ignoro la ragione per la quale Titti non sia degna/o di una parrocchia).
    Oggi si direbbe che ho fatto il turnista alle tastiere.
    Provo un certo imbarazzo ancora oggi.
    Credo sia stato un timido tentativo della Chiesa di riavvicinare igggiovani che iniziavano a farsi, nell’ordine, crescere i capelli, le canne, l’un l’altra/o, anche in gruppo.
    Inspiegabilmente, le alternative testè elencate esercitavano un’attrazione più incisiva.
    Valli a capire.

  • Un momento, un momento.
    Tu – me ne compiaccio – menzioni una tua partecipazione all’Evento. Quindi il buio del tuo universo è lenito dalla Luce della Conoscenza.
    Ma noto, ahimè, un’incongruenza di tempi, se interpreto correttamente detta partecipazione. Come nella parabola della vigna, tu giungesti al tramonto. E se quindi nondimeno anche tuo sarà il Regno dei Cieli (beh, dipende anche da come hai suonato), non puoi iscrivere a curriculum lo shock che colse dei decenni, undicenni (insomma, quel che eravamo noi). Tu eri un officiante del peccato, non un innocente et inerme spettatore, e per di più in epoca più tarda, quando ormai i tuoi anticorpi si erano già formati.
    La prova delle nostre diverse condizioni è davanti agli occhi: guarda come si è ridotto PiPi, che fu costretto a presenziare ancora in calzoni corti. 😀

  • …un destino segnato indelebilmente…ho appena riesumato una foto del maggio 1969, scattata nel giardino di casa mia…calzoni corti e chitarra in mano…♬♪e qui sulla terra, ♫♪e qui sulla terra ♬♫♪

SU DI ME

SONO EDOARDO, NATO A TRIESTE NEL 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. CONTINUA...

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