Renzirendum

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5b2c71da-6ff7-4255-b200-d5d9de068925_largeSono coinvolto su più fronti e a più titoli nelle questioni del referendum costituzionale del 4 dicembre p.v., ma in alcune sedi ho un certo obbligo di stile. Qui no, perciò posso scrivere le cose esattamente come le penso. Il mio pensiero è draconianamente fantozziano: “Questo referendum è una cagata pazzesca!”.

Primo gruppo di ragioni.

Renzi è uno dei peggiori e più abili furbastri che l’ignobile tradizione politica italiana abbia mai prodotto. Tutto quello che Renzi dice o fa va obbligatoriamente passato al setaccio fine per scoprire dove (non “se”) c’è la fregatura. Ora lo dico, sto per dirlo, lo dico: quanto a menzogne dette col sorriso, l’intrattenitore toscano è peggio persino del nano. Quindi, proprio di pancia, tendo a schifare ogni sua iniziativa o pronunciamento. Non è un atteggiamento né maturo né razionale né illuminista, ma è così. Se devo essere imbrogliato, voglio che a farlo sia qualcuno di molto sofisticato – tipo un Andreotti – non uno con la faccia e i modi da venditore di salsicce o di pomate miracolose che curano il cancro. In ciò però ho il pieno conforto e supporto dati dal

Secondo gruppo di ragioni.

Sotto il profilo formale, Renzi sta facendo una grandissima puttanata, che qualcuno si premura di definire rivoluzione. Un presidente non eletto di un parlamento incostituzionale che si permette di stabilire LUI quali siano le riforme costituzionali da fare, invece di affidarle a un’assemblea costituente. Vizio di iter, vizio di ammissibilità. Renzi non ha titolo, e sono sbalordito che la cosa non sollevi corse al Palazzo d’Inverno con forconi e torce. Ma già, sì capisco… in tivvù c’erano prima gli Europei e poi le Olimpiadi… avevamo altro cui pensare.

Terzo gruppo di ragioni.

Esattamente come il nano prima di lui, Renzi se ne frega di tutto e di tutti pur di fare gli interessi propri e a questo scopo spara balle nel merito e lancia fumogeni tutto intorno. Le modifiche costituzionali NON porteranno dove lui dice che porteranno, non arrecheranno i benefici che lui dice arrecheranno, non miglioreranno alcun iter legislativo, anzi peggiorandolo. Questo per primo non l’ho detto io, ma schiere di costituzionalisti dei migliori e più occhialuti, canuti e agguerriti. Quanto ai fumogeni, la miglior sintesi l’ha espressa Maurizio Crozza, con la battuta “Il Ponte sullo stretto di Messina unirà la Sicilia al SI’ al referendum”. In ciò Renzi è onesto e sincero quanto il nano con il Contratto agli italiani, il Grillo di banda larga per tutti, Cetto La Qualunque/Antonio Albanese col suo “topa per tutti”. Si chiamano promesse elettorali, io le chiamo prese per il culo su vasta scala.

Tra gli interessi di Kim Jong Ren c’è la dissoluzione di ogni forma di opposizione. Per ottenerla la riforma non basta, ma serve il suo combinato disposto con la legge elettorale (Italicum). Per questo preciso motivo Kim e i suoi accoliti tengono i due argomenti accuratamente separati, come si fa con le miscele esplosive: se la gente facesse 1+1 e capisse cosa significano le due cose sommate, invece di inneggiare alla lungimiranza dell’ “innovatore” accorrerebbe armata nelle piazze.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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