Notarelle sui Mondiali

N

La Germania è fuori e sarebbe stato scandaloso il contrario. Hanno giocato (perché, hanno giocato?) di merda.
Così il livello tecnico del Mondiale diminuisce e bla bla, ma al fischio finale ero contento e mi son chiesto se dipendesse solo dal campo. No, la Germania mi sta sul cazzo in diversi ambiti: l’ipocrisia economica, la GrossDeutschland, la Merkel, Muller (non Gert, Thomas).
Dall’altra parte la Corea che non ti aspetti: chi glielo faceva fare, l’orgoglio nazionale? Orientali che non capisci. ‘Sti puffi che correvano come dannati senza un cazzo di perché… bella prova, Ugo!
Beffa finale: Germania ultima del girone. Alè.

Teoricamente il calcio dovrebbe essere sport senza contatto, ma negli ultimi anni se le danno come fabbri, il che è assurdo e ipocrita. Ora in area si deve valutare se hai cinturato l’attaccante in modo leggero, medio o pesante. Gli attaccanti che per difendersi mollano schiaffoni all’indietro come nella muay thai. Magliette stracciate, calci negli stinchi…
Il problema nel calcio non sono i troppi 0-0? Bene: al minimo contatto che non sia di spalla, calcio di rigore. Così migliora pure lo spettacolo.
Giacché ci siamo, eliminare del tutto il fuorigioco e non avremo interpretazioni su dove stava la treccia della punta rasta, smentite e controsmentite di arbitro, guardialinee, occhi elettronici.

La precisione tecnica dei passaggi lunghi e corti sta raggiungendo vette inattese: Giappone, Iran e Tunisia che fanno lanci di 40 metri al millimetro, col ricevente che stoppa alla perfezione (altro che Rivera!).
Si continua a giocare in 8 in 10 metri quadri; tic tac tic tac e sembrano dei flipper, anche perché destri e mancini stanno scomparendo: tutti giocano con entrambi i piedi.

Un Mondiale di ottimo livello per il contributo di tutti, con schemi sempre più vicini a quelli del basket ma capacità individuali che restano valorizzate anche rispetto alla coralità di squadra.

Mi sto divertendo.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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