Le donne di Meetic: un insight

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[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_column_text]Le mia amiche che hanno commentato il mio precedente post su Meetic mi hanno dato del maschilista-razzista. Qualcuna col sorriso, qualcuna meno. Significa solo che ho colto nel segno. Se mi hanno dato del maschilista è solo perché non hanno ancora letto questo post.

Qui è dove tenteremo l’impossibile: una classificazione delle donne di Meetic. La necessaria avvertenza è che non si tratta di un lavoro serio, neanche serissimo: è sererrimo. Le donne di Meetic meritano questo scientifico sforzo e anche di più. Metodologicamente si può procedere in due modi: per caratteristiche di specie o per caratteristiche specifiche. Nel primo caso si somma sul “tipo”, nel secondo per comportamenti/atteggiamenti comuni, in questo caso trasversali tra le specie. Ad esempio: le foto dei pianoforti. Sono quasi un must per le Ingenue e quindi appartengono di diritto alla categoria. Ma sono anche tipiche delle Esigenti. Quindi, incentriamo tutto su Ingenue contro Esigenti o partiamo dai pianoforti? Abbiamo deciso per la prima.

Disclaimer. Ho già detto altrove che su Meetic c’è di tutto. Donne bellissime, altre intense, altre simpatiche. Ma c’è anche the dark side of Meetic che – come l’Inferno dantesco – è molto più interessante del Paradiso. Quindi mi occuperò del lato oscuro; non è un’analisi obiettiva e anzi invito tutti, grandi e piccini, a iscrivervi su Meetic: è una cosa che intender non la può chi non la prova.

Pronti? Bene. Allora attenti, allora VIA!

Le Ingenue

Questa categoria è riconoscibile per le foto dallo sguardo sognante che vuol essere accattivante. Molte affiliate mostrano pettinature cotonate, a volte protette e circondate da orecchini e collane, sempre sobri. Spesso a qualche primo piano si associano foto del cane, del micino bagnato, di vasi da fiori, di fochine in procinto di essere ammazzate con una botta in testa. La frase tipica con cui l’Ingenua apre la propria presentazione è: “Non ho smesso di credere nell’Amore” (variante ammessa: “Cerco ancora il mio Principe Azzurro”). Solitamente segue una lista di terrificanti disgrazie personali che sembrerebbero giustificare il peggiore cinismo possibile, ma il cui intento è invece di rammentare al lettore la forza d’animo di colei che nonostante tutto spera ancora.

Il profilo standard prosegue con l’elencazione di attività preferite tra le più inusuali e ardite: andare al ristorante, al cinema, leggere libri (di Fabio Volo, nella quasi totalità dei casi).

L’età è molto variabile: l’ingenuità è un dono che ti accompagna dai 18 ai 76 anni.

Le Ingenue cercano un uomo che… che cosa? Beh!, già lo sapete. Che creda nei veri valori, che sia liberissimo e possibilmente vergine, che voglia ergersi a custode e baluardo di una famiglia di granitica solidità.

A volte le Ingenue terminano la presentazione con una Citazione. Parentesi: le donne non hanno molta fantasia, nonostante vengano vendute come una categoria umana dotata di tale caratteristica. Quindi quel che viene detto ora per le ingenue in realtà permea l’intero panorama dei profili femminili: le donne non hanno fantasia. Tenetelo a mente. Fine della parentesi.

Dicevamo della Citazione. Essa è ripresa dai più noti, rinomati e melensi detti dell’Umanità. Qualcosa tipo “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” o “l’uomo è il riposo, la donna il sogno”. Kalil Gibran, Richard Bach, Hermann Hesse: tutto fa brodo, purché riveli la romantica poesia che queste donne hanno dentro, anche se per esprimerla non sanno usare parole proprie.

A volte – ma solo a volte – le Ingenue compilano il test da sottoporre al visitatore. Quando accade, si possono riscontrare solo due varianti: variante a) l’Ingenua copia le prime 20 domande tra le 200 già preconfezionate, col che il test è fatto; variante b) ella sceglie le domande “con scaltrezza”, in modo da sentirsi rassicurata in tutti i modi possibili. Esempio: la domanda prevede di decidere tra il trascorrere la domenica mattina con l’amata o – viceversa – gettarsi da una rupe senza paracadute, con le tigri che pascolano lì sotto. L’Ingenua spera con tutto il cuore che il futuro compagno preferisca stare con lei. È plausibile.

Dobbiamo dire qualcosa di positivo sulle Ingenue: a volte, neanche tanto raramente, sono delle belle bistecche.

Le Selezionatrici

Le Selezionatrici hanno le idee più che chiarissime. Potrebbero essere alternativamente definite Programmatrici. Credo abbiano di base una matrice analitica anglosassone, di tipo statistico. Hanno senz’altro fatto qualche test di compatibilità, per essere sicure come sono: cercano un’affinità del 94.3%.

La Selezionatrice stabilisce ex ante e in via ultimativa come dev’essere il Lui. Ad esempio altezza tra l’1.86 e l’1.88. Peso di 84.5 o 85.2 kg. Deve essere ingegnere di catena produttiva agroalimentare di tipo B (quelle montate dopo il 1988) o – alternativamente – professore di filosofia teoretica in università con più di 23.000 studenti. Deve amare gli animali, ma non tutti: segue elenco animali ammessi all’amore. Deve aver letto “quei” libri, avere un numero prestabilito di peli sul petto, ed essere sempre e comunque uno spirito libero e indipendente, ma solo di giovedì pomeriggio.

Poiché poi le Selezionatrici sono comunque donne, è bene che lui sia tenero ma duro, forte ma debole, alto ma basso, grasso ma magro….

Le Esigenti

Un osservatore alle prime armi può facilmente scambiare una Esigente per una Selezionatrice. Errore! L’Esigente è assai meno specifica nelle richieste della selezionatrice. Si esprime per sfumature, dove l’altra usa righello e bilancia. È che l’Esigente deve farti capire: a) che è esigente; b) che lo è per diritto divino. Quindi ella non impone, ma “suggerisce”. L’Esigente ti mostra foto di Ferrari, hall di grandi alberghi, panfili in rada, smeraldi imbrigliati in strutture di platino. A prima vista potrebbe sembrare una semplice mignotta. Beh!, anche lo fosse, sarebbe una mignotta estremamente esigente.

Le Insicure

Qui si parla di insicurezza vera, profonda, perché a prima vista le Insicure sembrano tutt’altro. Molte appartenenti a questa categoria hanno le labbra rifatte. Tutte dichiarano di essere imprenditrici, oppure il misterioso “consulenti”. La più modesta si professa astronauta o premio Nobel. Poiché sanno che probabilmente non è vero, le Insicure mostrano ciò che hanno: il corpo. Non esiste profilo di Insicura dove non troneggino 4-5 foto in costume da bagno. Generalmente, si tratta di foto scattate 5-10 anni prima, ma a volte no. In ogni caso, le Insicure sanno benissimo come reagisce il maschio di fronte a una foto sulla spiaggia: esse scattano prima (le foto) perché in Lui scatti qualcos’altro.

L’Insicura-tipo scrive: “non badate alle mie foto”; aggiunge: “[l’aspetto fisico] è veramente importante?”. Chiede di essere valutata per ciò che lei è, non per ciò che appare. Se in primo piano si vedono labbroni, culo e tette è solo perché – poverina – al momento non disponeva di altre foto.

Quelle del Vero Uomo

Alcune donne cercano il Vero Uomo, spesso riportato come VeroUomo. Devo confessare che non ho mai capito bene cosa sia un Vero Uomo, anche se l’ho chiesto spesso per mail a Quelle del Vero Uomo, ma nessuna mi ha mai risposto (forse perché non sono un Vero Uomo, chissà).

Procedendo a naso nella mia palude di ignoranza, immagino che un Vero Uomo si contrapponga ideologicamente a un Falso Uomo. Un falso uomo potrebbe essere uno che uomo non è; che so, un travestito, una Vera Donna, un ermafrodito, un angelo del Signore….

Cercando di scoprire la verità attraverso le parole di presentazione di Quelle del Vero Uomo, scopro quanto per certo un Vero Uomo assolutamente non dev’essere: un bamboccione, un insicuro, un non-risolto. Però mi chiedo perché serva un Vero Uomo per non essere mammone, tentennante, dubbioso. Non basterebbe essere un uomo punto e basta? Evidentemente no. Allora – ma sono solo suggestioni mie – mi vengono aggiuntivamente in mente corpi non lavati, molti peli sul petto, uno sguardo che non deve chiedere mai, un accento greve e forse, qualche volta, un fare manesco verso la partner. Forse il Vero Uomo che ricercano è così. Forse no. Non lo so. Ma ce n’è più di qualcuna, a cercarlo. Molte cercatrici si lamentano che oramai di Veri Uomini non ce ne sono più, in giro. E allora – mi chiedo – se non ce ne sono, che li cercate a fare?

Donne Non-Standard

Qui bisogna intendersi bene. L’esperienza di Meetic può essere davvero catastrofica, per spiriti non preparati. Il fatto è che il sito, ormai sdoganato com’è, offre un panorama medio della società e quel che ne emerge non è confortante. La banalità, la mancanza di originalità, i soliti vecchi luoghi comuni che pensavamo di aver sepolto sotto il nostro raffazzonato razionalismo emergono prepotentemente, con l’evidenza di realtà. La gente E’ banale. Spesso è anche irragionevole in direzioni assurde. Dovendo poi presentarsi, offrirsi, farsi piacere, l’utente media anche le proprie banalità. Ne conseguono profili desolanti, su cui anche qualche finalista di Miss Italia avrebbe da obiettare.

Quando parlo di Donne Non-Standard, non intendo donne “particolari” – che so: scalatrici himalayane, campionesse di bocce in salita, terroriste pentite – ‘che anche queste possono essere (e anzi sono) ampiamente standardizzate nei loro rispettivi stereotipi. C’è la culturista, l’archeologa di campo, la mangiatrice di uomini, la femme fatale, la mignotta. Esse si presentano e fraseggiano in chat esattamente come ci si aspetta, cioè recitando la parte che si sono ritagliate. Sono puro standard.

Le Donne Non-Standard sono invece quelle che, magari casalinghe con tre figli e mai mossesi da casa loro, sono in grado di dire qualcosa di originale. Una cosa sola, ne basta una.

Ho letto 4-5 profili di donne così. Qualcuno spiritoso, altri incazzati, ma differenti dal solito. Quello dell’incazzatura è un rischio molto forte, in una Donna Non-Standard. Probabilmente essa è una vita che lotta per farsi riconoscere per quello che è e rema sempre controcorrente. Se poi – come capita – è anche bella, potete star certi che sarà incazzata due volte.

Ovviamente, anche su Meetic una Donna Non-Standard del genere incazzato non ha vita facile.

Si verifica quindi l’apparente paradosso riscontrabile anche nella vita “reale”: chi ha qualcosa da dire non sa dirla bene, ma solo col coltello tra i denti, continuando ad avvolgersi nel circolo vizioso della propria insofferenza da un lato e del conseguente rifiuto altrui dall’altro.

Cosa c’è, dietro una Donna Non-Standard? L’impossibile speranza di essere standard per qualcuno, il desiderio di una propria normalità affettiva. Un po’ come i piranha. Quante speranze ha una Donna Non-Standard? Provate a baciare in bocca un piranha e lo dedurrete da soli.

Il mio consiglio è di approcciare una Donna Non-Standard solo se il vostro “momento Zen” dura già da una decina d’anni.

Le Grille Parlanti

Solo apparentemente simili alle Selezionatrici e alle Esigenti, le Grille Parlanti sono una categoria trasversale. Diversamente dalle Selezionatrici e le Esigenti, esse non sanno assolutamente quello che vogliono, mentre sanno benissimo cosa non vogliono. E tu hai sempre – per definizione – qualcosa che loro non vogliono. La domanda spontanea “Ma allora perché mi contattano?” è puerile: esse ti contattano proprio per dirti cosa c’è in te che non va bene, almeno non del tutto. Non si muovono a caso: hanno un piano preciso, che è quello di migliorarti. Te lo dicono subito, anche se non in termini perentori, ma il loro leggero fastidio di fondo nei confronti di ciò che sei è praticamente la prima cosa che percepisci. Sei un po’ troppo biondo, o troppo moro, o troppo castano. Ami gli animali, ma non quelli giusti. Se rispetti le donne, sei poco maschile. Se non le rispetti, maschilista. Se ti fai gli affari tuoi, egocentrico. Se vivi nel sociale, dispersivo. Suoni la chitarra, ma sarebbe meglio il piano. Suoni il piano, ma forse era meglio la chitarra: perché hai cambiato idea?

Le Grille Parlanti hanno un tono molto vissuto, di quelle che sanno, hanno visto, conoscono il mondo. Credo che in ognuna di loro alberghi l’animo dell’insegnante. Molte infatti sono insegnanti o ex tali e le altre semplicemente non hanno seguito la loro naturale vocazione all’insegnamento.

Sono – tutte – campionesse mondiali di arrampicata sugli specchi: se le cogli in fallo su qualcosa, organizzano sul momento spiegazioni incredibili che rendono opportuno, anzi necessario, il loro comportamento apparentemente assurdo. Tempo fa mi ha contattato una che aveva scoperto un alto indice di compatibilità con me. Le ho risposto che non mi interessava, anche perché non aveva foto. Allora lei l’ha messa promettendo di toglierla subito. Vista la foto, ho deciso che mi interessava ancora di meno. Dopo due mesi, visto che la foto era ancora lì, le ho chiesto come mai, considerato che la prima cosa che mi aveva detto era che lei “non credeva nelle foto”. Mi ha risposto che Meetic a lei serve come piattaforma di lavoro per i suoi studi antropologici ed etnografici. Come no. Poi, visto che probabilmente si era resa conto che era una spiegazione un po’ del cazzo, mi ha messo nella lista nera. La sua foto, quella che per lei è inutile e anzi fuorviante, sta ancora lì.

Tendenzialmente, le Grille Parlanti sembrano tra le categorie più disperate, su Meetic. Vogliono elargire il bene della loro saggezza, della conoscenza, del come-si-fa-e-tu-non-lo-sai-fare. È facilmente comprensibile che non trovino molti maschi interessati a questo tipo di offerta. Quindi sono piuttosto astiose e stizzite, nonché convinte di avere sempre e comunque ragione a esserlo.

Le Lunari

Come nel mondo reale, anche su Meetic si incontrano donne che apparentemente vivono in dimensioni spazio-temporali diverse dalla nostra. Esse si riconoscono subito, dalle foto (hanno sempre una foto, più spesso un migliaio): occhio vitreo ma attento, capelli che sparano in tutte le direzioni con sfumature dal blu elettrico all’arancio-Fanta, vesti ariose fine ‘800, bigiotteria atlantidesca. In genere gli sfondi sono atelier d’artista, palcoscenici, rovine khmer, basi aliene abbandonate.

Esse si proclamano invarabilmente pittrici, scultrici, poetesse (sì, i profili a scelta multipla lo ammettono). Nel caso più volgare, scrittrici. Poiché in Italia chi possa vivere di dette attività appartiene ad una schiera molto limitata nel numero (e probabilmente non sta su Meetic), queste donne ci nascondono la loro vera professione. In genere, indagando, si scopre che sono insegnanti, a volte però anche bidelle o impiegate delle poste.

Ma la parte senz’altro più interessante dei loro profili è la descrizione di propria mano. Dove altre tipologie femminili dicono ciò che sono o che vogliono o non vogliono, le Lunari esordiscono bruscamente con roba tipo: “Saetta nel vento il mio spirito, che s’erge estatico sul mare cieco di menzogna. Saleh, Sabeh, Alalaikum! Volgo lo sguardo a chi non mi sa vedere, odo cipressi inespressi che suggono il nettare del cobalto ricolmo d’amore…”.

L’amore, cobalto o meno, c’è sempre.

Le Lunari sono assolutamente innocue e anzi risvegliano istinti di protezione da Cappellaio Matto.

Chi riesce a penetrare nell’antro mentale e logistico di una donna Lunare, molto spesso riesce anche a penetrarla e basta: esse in genere sono molto ben predisposte al sesso. Perché? Perché è una forza cosmica, no?

Caratteristiche trasversali

Ho detto che avrei provato a tracciare una classificazione per tipologia di profilo, ma non posso non fare un cenno alle caratteristiche comuni alle donne di Meetic.

Abbiamo già detto che, tranne che per le Donne Non-Standard – e, sia pure con modalità crazy, per le Lunari – la fantasia è un optional evidentemente non richiesto dal mercato. In passato avevamo anche detto che le donne – su Meetic e solo qui, beninteso! – sono delle bugiarde patentate: amano molto la sincerità (dicono) ma sparano balle spaziali sulla loro età (questo lo dico io).

In generale hanno pretese molto elevate, cui spesso non corrisponde altrettanta qualità da parte loro (come si dice, il piatto piange): si ha come l’impressione che sparino richieste a casaccio, ‘che forse qualcuno per sbaglio o distrazione le esaudirà. Una specie di biglietto della Lotteria, emesso da loro stesse. Ho visto ciccione impresentabili dichiararsi di costituzione “normale”, femmine dai tratti del viso mescolati dal Picasso cubista definirsi “molto piacenti”. Ho visto donne affermare di essere “solari e allegre” quando le foto mostrano volti degni della Grande Mietitrice. Sì: le donne in genere le sparano grosse, confidando nei maschi bonaccioni che tanto hanno in mente sempre e solo l’obiettivo di inzuppare il biscotto e che a tal fine sono disposti a passare su tutto.

E quest’ultima osservazione mi porta a un piano d’analisi generale, che dal mio personale punto di vista mi accompagna praticamente dalla nascita: Meetic è un balletto di ipocrisia strutturale e strutturata. Il luogo in cui emerge con prepotenza la falsità profonda dei rapporti, basati in massimo grado sulle banali forze che mandano avanti il mondo ma che – come tali – vengono sempre sottaciute. Il modo di presentarsi delle donne (ma anche degli uomini, ho tutte le ragioni di credere) è come un minuetto settecentesco. Le donne di Meetic sanno che tutto quello che dicono è falso e sanno anche che gli uomini lo sanno. E viceversa. Gli uomini si presentano per come non sono, dicono di volere cose di cui non gli frega nulla di nulla e invece non dicono cosa vogliono. E’ tutta una pantomima di buone maniere, dietro la quale però si nasconde l’incomprensione suprema: uomini e donne vogliono cose diverse.

Intanto, però, le donne di Meetic sono famose per dire quello che NON vogliono. Esse odiano la falsità, la menzogna e l’ipocrisia, l’opportunismo e la furbizia. Un po’ per difendersi dai maschi concupiscenti, un po’ perché queste doti vogliono poterle esercitare solo loro.

L’uomo deve

Invece, tra le cose che vogliono, le donne (italiane, solo le italiane) sono pronte a stilare una lista dettagliata di ciò che l’uomo deve essere o fare. L’hit assoluto è farle ridere. “Voglio un uomo che sappia farmi ridere” sta in un profilo su cinque. A quanto pare, l’assenza di riso è un grosso problema femminile. Confermo: le italiane ridono raramente e quindi abbisognano di un robusto supporto esterno che ovvii all’inconveniente. Credo che l’idea sottostante sia che gli uomini che non sanno far ridere sono pallosi. Può essere, ma non è detto per forza: i tradizionali modelli Sean Connery o Keanu Reeves o Russel Crowe non hanno mai strappato nemmeno un blando sorriso a nessuna, eppure come simboli maschili funzionano piuttosto bene e non mi risulta che nessuno dei tre tipi sia giudicato palloso. Ma non c’è nulla da fare: su Meetic l’uomo deve avere caratteristiche di pagliaccio.

L’uomo deve amare gli animali, in particolare cani e gatti. Questo perché solo in tal modo è in grado di dimostrare di possedere una qualche sensibilità. Inoltre, perché le solissime donne di Meetic si circondano spesso di piccoli quadrupedi, dei quali dichiarano “Bobi/Fido/Micia/Poppi non mi abbandonerà mai!”. Vero: finché gli dai da mangiare, il quadrupede resterà lì, a sentire le tue geremiadi sull’insensibilità del resto del genere umano.

La simbiosi tra i poveri, frustratissimi animali domestici e le femmine umane è argomento enorme, che non può essere esaurito in un post come questo. Qui registriamo solo che il placebo psicanalitico rappresentato dagli animali domestici mostra su Meetic la punta dell’iceberg, sotto forma di prescrizione/imposizione affettiva per il partner (umano).

L’uomo non deve essere ricco, ‘che sarebbe volgare. Ma se ha un reddito oltre 100.000, non dispiace.

Deve essere protettivo, avventuroso ma non troppo, colto. L’uomo dev’essere sempre colto perché – si sa – le donne sono più evolute dei maschi e quindi egli deve essere in grado di fornire ma soprattutto essere ricettivo a gli stimoli intellettuali.

In buona sostanza, l’uomo deve, la donna può (forse, se le avanza tempo).

Conclusioni

Le donne di Meetic sono donne normali, perché il sito è stato sdoganato dalla sua vecchia e impropria patina di clandestinità. Le femmine lo usano per le proprie ricerche, come gli uomini per quelle loro. Il fatto è che da che mondo è mondo si tratta di ricerche a carattere e obiettivi diversi.

L’uomo è sempre stato “cacciatore” non solo nel senso deteriore del termine, ma intendendosi anche che è sempre stato lui a doversi dar da fare. Su Meetic, invece, i profili sono esattamente corrispondenti e paritetici. Le donne per essere visibili si devono esporre quanto gli uomini: foto e qualcosa da dire. Ci sono sempre quelle che aspettano nella penombra, ma è una tattica sempre meno usuale e penalizzata dalla velocità e il numero dei possibili contatti: se fai troppo la preziosa, l’interlocutore cambia scaffale. Si può quindi dire che le donne, meno abituate a proporsi, hanno più difficoltà a farlo in modo interessante. Molte dicono “non so cosa dire” o risultano distoniche rispetto all’immagine che hanno di sé stesse o che comunque vogliono offrire. Ne risultano forzature evidenti, affermazioni sopra le righe e una certa aggressività di fondo. Ma ci sono anche quelle che usano lo strumento Meetic con molta più naturalezza e fluidità.

In generale, il quadro che emerge non è particolarmente confortante. C’è un evidente alto livello di nevrosi, in parte determinato dal mezzo e dalle conseguenti frustrazioni nel suo uso, ma in massima parte invece corrispondente a stati d’animo di fondo.

Dall’analisi semi-seria effettuata, emerge che le donne cercano: ho detto altrove che cercare è peccato mortale e che chi cerca difficilmente trova e se trova non è mai quello che cercava.

Dotate in media di scarsa fantasia, le donne cercano inserendosi in stereotipi (non posso credere che una donna si definisca “solare” senza un suggerimento: non l’avevo mai sentito prima in vita mia, e sono 53 anni) e accentuando parti del loro carattere, in parte spontaneamente e inconsapevolmente, in parte per fare muro alla domanda maschile, in genere orientata alla patacca (francesismo).

È pericolosissimo osservare con finalità specifiche le donne in azione su Meetic: si rischia un forte esuarimento nervoso. Invece, osservarle e basta può risultare attività ludica difficilmente eguagliabile per grado di diletto. Purché sia chiaro che, mentre tu osservi loro, esse stanno osservando te. :-)[/vc_column_text][blockquote text=”Questo post è dedicato alle mie amiche di Meetic, perché nessuna di loro si può riconoscere in quanto ho detto. Non per niente, sono mie amiche. Rigorosamente in ordine alfabetico…
Bruna, Mimma, Patou, Serena, Simonetta: grazie che mi sopportate.” show_quote_icon=”yes”][/vc_column][/vc_row]

41 comments

Rispondi a edoardo burlini Cancel reply

  • Applausi!!
    Complimenti. E’ davvero difficile fare una fotografia della dimensione “donna meetic”. Mi è capitato diverse volte di cercare di creare delle categorie delle donne che ho conosciuto e, parlandone anche con amici, ho notato alcuni tratti comuni, se vogliamo anche trasversali. Uno di questi è l’affannosa ricerca di questo Uomo Vero che ricorda vagamente il sarchiapone negli sketch di Walter Chiari: nessuno sa cosa sia, nessuno l’ha mai visto ma tutte ne parlano (pur non sapendo, evidentemente, di cosa parlano). Essendo esso introvabile verrebbe da pensare che il nostro è un mondo di uomini finti. A proposito, l’uomo finto bene si accoppia con la donna “solare”…prossimamente ne parlerà anche Piero Angela a SuperQuark, fosse la volta buona che qualcuno mi spiega il concetto di “solarità”. Ci aggiungo una mia osservazione recente. La donna Meetic che sta li per caso, magari perchè l’ha iscritta un’amica (si, come no) e curiosamente è ben attrezzata di book fotografico e la trovi collegata quotidianamente. C’è poi quella che cerca solo l’Amore con la A maiuscola ma, per paradosso, non mette uno straccio di foto manco a pagarla e non dice mezza parola. Ci sarebbe da chiedersi: ma che ci sei venuta a fare? Domanda insidiosa.
    Se ti dovessi dire che tipo di donne ho trovato io su Meetic ad oggi, rifacendomi a quanto hai scritto: la prima posizione è quella delle esigenti – grilli parlanti, a breve distanza le selezionatrici e qualche ingenua. Fantasia poca, balle tante. L’importante è far finta di crederci 🙂

  • Non amo iniziare i commenti ai post con complimenti rituali, ma in questo caso sono a dir poco meritati perché una classificazione del genere e roba da far impallidire Linneo e i migliori tassonomici del globo. Ho anche provato a inserire qualche ulteriore categoria con la presunzione che tu non l’avessi considerata, ma niente da fare, rientravano di fatto negli archetipi da te individuati, al massimo quale sotto insieme.
    E il punto nodo è senz’altro quello di due mondi diversi che devono comunicare in questo role play, dove al pari di quelli in cui posso interpretare il guerriero barbaro piuttosto che un malvagio potente sacerdote delle dark ages, mi diverto proprio nell’atto di vestire panni ed azioni di qualcuno sostanzialmente diverso da ciò che ritengo di essere, ma in cui voglio specchiarmi nel presentarmi al resto del mondo, giocando su una proiezione-immagine deformata. E deformante…
    E si cerca; ed al pari del Wing Chun in cui chi cerca le braccia dell’altro perde, l’agguato è dietro l’angolo (un noto aforisma recita che “ognuno di noi ha una donna che gli è stata destinata dal fato. Se riusciamo ad evitarla siamo salvi”).
    Mi resta l’idea che sostanzialmente, questi due generi, Uomo e Donna, costretti ad inseguirsi quale meccanismo di garanzia della specie, dividano di fatto uno, ed un grande valore incommensurabile: l’Eros. Il resto, per l’appunto, è gioco delle parti…
    Valerio

  • Stabilito che certamente uomini e donne partono da obiettivi spesso diversi, con la buona volontà e il rispetto reciproco possono fare insieme ben di più che accoppiarsi.
    La cosa che tutto sommato trovo meno condivisibile dell’approccio “femminile” a Meetic è questo tentativo di presentarsi tutte di un pezzo, così e basta, senza se e senza ma. Sappiamo tutti benissimo che al primo incontro davanti a un caffè cambia già tutto e l’impalcatura della presentazione studiata a tavolino casca.
    Allora – mi domando – perché presentarsi granitiche? Ma credo che per gli uomini di Meetic sia più o meno lo stesso.

    • Ciao Edoardo, la tua è una bella domanda. Penso che alla base ci sia proprio un fatto culturale. La cosa che a me non piace è l’atmosfera da supermercato che si è ormai creata in questi contesti.Noto troppa gente che gira con la lista della spesa, “voglio questo, voglio quello” , troppe premesse, troppa diffidenza e troppi paletti. Questo non facilita assolutamente la reciproca conoscenza anzi, a mio modesto avviso, è proprio questo il meccanismo che induce alla balla. Più tu alzi la posta (alle volte anche in modo fantascientifico), più qualcuno si sentirà legittimato a bluffare. Del resto non è affatto scontato che dei due giocatori sia solo uno quello corretto…tanto per restare nella metafora. La cosa che mi preoccupa è ritrovare, a distanza di tempo, sempre le stesse persone su Meetic. Questo mi porta ad un’altro interrogativo: siamo sicuri che siano realmente alla ricerca di una relazione? A me sembra più che ci sia una assuefazione da Meetic 🙂

  • Lo spunto dell’”assuefazione” è interessante.
    Nei miei studi amatoriali, ho scoperto che dovunque ci sia una chat si verifica “l’effetto community”.
    Siano siti porno, di giardinaggio, dell’Accademia della Crusca, la possibilità di interagire in tempo reale crea l’abitudine al contatto sistematico. Io stesso su Meetic ho un rapporto simile con una ragazza (molto più giovane di me, assai carina, molto lontana geograficamente): ci sentiamo per 4 chiacchiere e basta, anche più volte al giorno.
    Non escludo quindi che in alcuni casi ci sia un fenomeno di assuefazione, anche se ci sarebbero luoghi molto più consoni di Meetic per lo scopo social.
    So per certo che su Meetic c’è gente iscritta ininterrottamente da 7 anni, cioè da quando è nato.
    Direi però che il fenomeno chat e quello “lungodegenze” arricchisce il panorama, non lo riduce: rimane sempre un altissimo numero di persone che cerca effettivamente una relazione di qualche tipo, anche solo di amicizia, ma dal vivo.
    Quanto alla sindrome da supermercato, è favorita dall’ampiezza dell’offerta, che illude di essere a un tiro di schioppo dal raggiungimento degli obiettivi, anche quando fumosi, incerti, persino assenti. Come dicono gli economisti: spesso è l’offerta a creare la domanda.
    I commenti ai miei post mi fanno riflettere sul fatto che io ho fornito uno spaccato statico. In realtà sarebbe interessante esaminare anche gli aspetti dinamici, sia in termini di tendenze complessive che di modificazione delle aspettative individuali nel corso della propria avventura sul sito.

    • Qualsiasi osservazione non potrà che essere riferita ad un dato momento e risulterà quindi sempre come “work in progress”. Quello che noto io a differenza di tempo è che Meetic somiglia sempre di più a certi social network in cui si va più che altro per fare quattro chiacchiere e “staccare la spina”, poi se viene altro bene, altrimenti va bene uguale. Siamo passati dall’euforia per la notivà iniziale all’abitudine/rito quotidiano e quindi assuefazione. Il sito è diventato, o sta diventando, o rischia di diventare non mezzo ma fine a sé stesso. Io parlo ovviamente della mia esperienza personale. E proprio riferendomi a me stesso noto che difficilmente faccio incontri, sia per scelta personale, sia per quella altrui. E spesso tutto si esaurisce in qualche scambio di battute via email, dove magari si rimane un po troppo rigidamente fermi su certe posizioni, paletti ed esigenze personali. Penso che per conoscersi realmente sarebbe necessaria più elasticità e voglia di accettare qualche compromesso e invece siamo al “o tutto o niente”. Così si continua a girare sul sito, perdersi in chiacchiere (non sempre inutili) e con la logica del : non si sa mai. Certo, peccato che il sito sia a pagamento!

  • Va anche detto che all’inizio Meetic era molto “carbonaro”. A parte una struttura molto meno friendly di adesso, c’era poca gente e pochissime foto delle signore.
    Tu – Maury – insisti sul sito fine a sé stesso. La mia esperienza è evidentemente assai diversa dalla tua. Tenendomi basso, potrei fare un incontro nuovo al giorno (e dico dal vivo). Le persone con cui ci siamo dati appuntamento sono sempre venute. Le mie amicizie derivano da questo e si tratta di amicizie reali, non virtuali.
    Grazie al sito ho fatto tre incontri “significativi”, uno dei quali è sfociato in una convivenza di 8 mesi.

    Certamente ogni analisi non può che essere un progress. Il mondo cambia, Meetic anche (nella forma e nei contenuti). Quel che più mi da’ fastidio a oggi è la crescita esponenziale di mignotte professioniste, che un anno fa erano quasi completamente assenti.
    Si tratta di quelle tutte bionde, tutte sui 25-30, con una foto sola e senza presentazione, che ti scrivono da tutta Italia e spesso anche dall’estero.

    • Edoardo, scusami la domanda ma tu stai attualmente frequentando Meetic o lo hai abbandonato? No perchè le tue considerazioni sono tutte giuste solo che non tutte mi sembrano attuali. Io sono stato su Meetic una prima volta circa tre anni fa ed allora era sicuramente più semplice fare incontri ed avere storie significative, come giustamente hai detto. Successe anche a me all’epoca di avere una storia seria. Ci sono tornato poi di recente, prima un mesetto fa e poi pochi giorni fa e la situazione mi pare ben diversa. Bisogna onestamente ammettere che occorre passare molto tempo sul sito per crearsi qualche contatto stabile, ovviamente questo vale per noi maschietti. Che si possano fare numerosi incontri..mah..lascio il beneficio del dubbio anche se a mio avviso, più cresce il numero degli eventuali incontri e più si abbassa la qualità dei medesimi, esiti compresi. Non vorrei sembrare troppo negativo, c’è da dire che Meetic in effetti è un sito in cui è più difficile incorrere in fregature, di certo la vita di noi maschietti è meno complicata dei siti gratuiti per single che sono mere perdite di tempo. Restano però le considerazioni fatte sopra sia da te che da me.

  • Non posso dare regole valide per tutti. Dico solo quello che succede a me.
    Io sono stato iscritto all’inizio, poi l’altr’anno per 3 mesi, poi adesso da giugno.
    E confermo ogni parola.

    • Posso confermare anche io che tutto ciò che hai scritto è vero ma è, appunto, riferibile ad una stagione di Meetic che a me sembra quasi passata. Non mi riferisco tanto alle tipologie di donne che restano impeccabili, quanto alla effettiva volontà di andare oltre lo schermo. Da qualche mese Meetic ha fatto diverse offerte gratuite che spero servano anche a portare nuove utenti sul sito, stimolando un po tutti ad aprirsi di più. L’errore di fondo per me è che si approda su certi siti con regole troppo rigide, troppo sfiduciati e con l’idea di trovare per forza il partner perfetto (o tutto, o niente). Di qui tutta la lunga lista di richieste ed esigenze che NON aiutano affatto, anzi.
      Qualche giorno fa ho fatto una scoperta inquietante, una donna che non conosco e che non ho mai contattato mi aveva messo in lista nera a scopo, presumo, “preventivo”.Che ci sia gente che visita la mia scheda, e quelle di altri, elargendo liste nere solo perchè legge o vede cose che non gli vanno a genio è un fatto che fa riflettere molto. Fortunatamente è un modo di fare che non mi appartiene. Trovo sia molto più educato dire ad una persona che non ti interessa, sempre ammesso che quella persona ti contatti. Le azioni preventive sono un bel paradosso. Buona domenica!!

  • Maury, non so più cosa dirti. Tu ti riferisci a una “tendenza” che la mia esperienza contraddice ogni giorno. Si vede che tutte quelle “disponibili” parlano con me e tutte le altre con te, che ti devo dire? Da giugno quante ne avrò incontrate? 30? 40? Non mi ricordo. In un caso ha deciso lei che bastava, in un altro è successo di comune accordo, in tutti gli altri l’ho deciso io.

    Siamo d’accordo sull’impostazione rigida degli utenti, che è quanto ho cercato di mostrare nell’analisi.
    Anche a me è successa l’avventura del “ban preventivo”. Non mi ricordo di aver mai riso tanto in vita mia.
    Se decidessi/potessi riportare qui alcune mail che ricevo (non lo faccio perché ho ancora un briciolo di etica), allora sì che ci sarebbe da ridere veramente. Molte donne sono così imbarazzate che si propongono con il savoir faire della Frau Blucker di Frankenstein Junior. Detto in francese, sembrano degli stizzosi ronzini con la famosa radice di cannella nel culo.
    Come dicevo nelle conclusioni, le donne in genere (non tutte, per carità) devono ancora “acclimatarsi” con lo strumento, iniziando per prima cosa a capire che, accedendovi, smettono di godere di quei privilegi che la tradizione e il modo di fare maschile hanno indebitamente concesso loro per secoli. E’ una guerra alla pari. Non si sono ancora abituate che è – appunto – alla pari.

    • Caro Edoardo, mi consola di non essere stato l’unico fortunato a provare il brivido della lista nera preventiva. In effetti c’è da ridere per non piangere. Sono convinto al 100% che se mi ricollegassi tra un anno su Meetic ci troverei in buona parte le solite note e sicuramente anche quella che mi ha messo in lista nera, aspetta e spera che trovino quello “degno”.
      Però vedi , almeno dal nostro confronto sono usciti fuori altri dettagli veramente spassosi di questo variegato universo virtuale che per me resta un’esperienza da fare, magari anche per farsi 4 risate guardandosi intorno 🙂 Continuerò a leggerti con piacere. Maurizio

  • Meritano una citazione quelle che nella scheda scrivono solo :
    “ASTENERSI SE : ….” e segue la long list delle richieste più improbabili.
    A fine lista poi, se ancora non fosse chiaro ci aggiungono anche: “inutile contattarmi se non corrispondete a tutti i requisiti”.
    Forse aspireranno ad un incontro ravvicinato di terzo tipo . Magari qualche alieno usa Meetic? Chissà!? Che bizzarro modo di relazionarsi con il prossimo 🙂

  • Scusate se riesumo questa discussione a distanza di mesi–

    Sono su meetic da un paio giorni e con grande divertimento misto ad altri sentimenti meno gradevoli devo ammettere che le caratterizzazioni qui esposte da te Edoardo nei tuoi due post sono piuttosto veritiere; le donne “solari” e quelle che vogliono essere “fatte ridere”; i repertori fotografici di paradisi di vacanze e orrendi cagnolini; la tendenza a presentarsi tutte di un pezzo e a mettere avanti inutili regole o elaborate descrizioni di ciò che vanamente vogliono. Eccetera. Tutto vero.

    Credo che gioverebbe molto a tutti poter vedere come le persone del proprio sesso si presentano, e scoprirsi così stereotipate e (come certo accade) stereotipati: perché non credo che le persone in fondo siano così tutte uguali, al contrario. Ma sono istintivamente conformiste, e conoscono solo vie banali per proteggere i loro lati più fragili e belli.

    Forse non sono tanto d’accordo sulla tua filosofia per identificare le brutte, credo perché la mia idea del bello non è poi così salda; tendo a credere che molte possano anche apparire più brutte in queste piccole fotografie in posa di come poi siano nella realtà, nella vita, nell’animazione di un discorso o di un pensiero.

    A parte ciò, ho anche notato quasi da subito il beneficio (tutto interiore) provato appena ho smesso di muovermi come se cercassi qualcosa di preciso, e di questo consiglio, letto qui, ti sono grato.

    Tuttavia devo ammettere che la mia sorpresa più grande è leggere che tu, nella tua esperienza raccontata qui, abbia avuto tanta vasta e rapida fortuna nei tuoi incontri.

    D’accordo, parlo di appena due giorni di mia esperienza però al di là degli aspetti buffi o accademici finora ne ho ricavato di fatto una impressione piuttosto sgradevole, al limite dell’insultante… osservo infatti che quasi tutte le donne presenti ignorano bellamente e semplicemente qualsiasi approccio, e punto. Quasi mai si degnano di rispondere a una email perfettamente gentile o se lo fanno, sembra quasi sempre una cosa fatta per così dire con la mano sinistra. A volte avvengono situazioni paradossali: ricevo una “sbandata” o un “preferito” (mi si perdoni questo imbecil-italiano) e poi, dalle stesse persone da cui ho ricevuto queste avance, non ricevo alcuna risposta alle mie email.

    Inevitabile diventa così l’impressione, antipaticissima perché oltretutto non verificabile, che come da tipica situazione italiana ci sia una moltitudine di maschi che ronza intorno a una minoranza di femmine non completamente cozze e che questo dia loro alla testa in molti modi. E allora se così fosse saremmo ben lontani da una situazione “alla pari”.

    Bon, ecco tutte le mie impressioni, imparziali e premature, in un forse lungo brodo.

  • Mi trovo sempre in difficoltà nel commentare osservazioni a un mio post semiserio.
    Non è che mi voglia nascondere, tra verità ed esagerazioni, ma non tutto quello che dico e scrivo va preso alla lettera.
    Quindi provo a dare un senso il più coerente possibile a quel che INTENDEVO.
    Per prima cosa, è vero che i profili maschili sono del tutto speculari a quelli femminili. Basta inventarsi un profilo femminile fasullo e andare a esplorare Marte anziché Venere. La banalità regna ovunque.
    È vero anche che probabilmente le persone …di persona sono meno banali di come si presentano. La mia indagine però è orientata all’aspetto espressivo, non a quello sostanziale. Le persone sono sempre diverse da come decidono di presentarsi. Io ho guardato a come si presentano. E qui, come dici tu, si cade in varie forme di conformismo.
    Il “metodo scientifico” per identificare la vera apparenza delle donne è serissimo e recentemente oggetto di brevetto internazionale. 😀
    Io ho avuto vasta fortuna perché, oltre a essere forbito e affascinante nell’eloquio scritto e parlato, sono di una bellezza che fa tremare le montagne. Sono inoltre vergognosamente ricco. A parte gli scherzi, credo che il “segreto” sia proprio gestire ogni situazione e ogni forma di contatto con la nonchalanche tipica di chi “passava lì per caso”. Il che – tra l’altro – per quanto riguarda me è vero.
    Anch’io ricevo preferenze senza seguito. Ma è raro. Aspetta di avere un paio di mesi di esperienza e capirai altre cose sulle diverse psicologie delle iscritte, il che ti permetterà di dormire il sonno del giusto anche a seguito di questi episodi di incongruenza fattuale.
    Tu stai commettendo il tipico errore del neo-iscritto: approcci. No! Devi lasciarti approcciare.
    Est in natura rerum che i maschi siano più intraprendenti, verso femmine opportunamente curvilinee. La donna deve giustificare altrimenti il proprio interessamento. Non c’è ancora uguaglianza, benché io creda che lo strumento la proponga e approssimi.
    Potrei dirti come fare a conservare la tua originalità e nel contempo interessare le donne con ciò che si aspettano/sperano di trovare, ma…1) offenderei la tua intelligenza e creatività; 2) penso che aprirò una Scuola (a pagamento) sul tema. 😀

    Buon divertimento!

    • Va bene, ti ringrazio molto delle precisazioni ed esperti consigli. In effetti la mia percezione è già leggermente cambiata.

  • Dunque ho letto questo post e il precedente e mi è venuta subito una gran voglia di dare il mio parere.
    Sono stato un iscritto di meetic “della prima ora” come suol dirsi. Era – mi pare – l’autunno del 2001 e rispetto ad oggi pare quasi preistoria.
    Anzitutto, in Italia ancora poche persone erano collegate ad Internet da casa (il primo boom ci fu quando Libero per primo consentì l’iscrizione gratuita al provider). Inoltre Meetic non era ancora totalmente a pagamento. Dunque è all’epoca che Meetic era davvero una “carboneria”, ma il fatto che noi iscritti fossimo pochi faceva sì che ci si “trovasse” molto più facilmente. Ricordo che della mia zona (sto in provincia, lontano da grandi città) eravamo così in pochi che le donne del circondario le incontrai una alla volta praticamente tutte (anche loro avevano pochissima scelta!). A ciò si aggiunga che il sottoscritto, oggi 48enne, aveva 12 anni di meno e quindi immaginatevi il successo: a 36 anni non è come a quasi 50 e puoi piacere sia alla ventenne che alla 50enne, dunque il target di riferimento era immenso.
    Poi dopo qualche mese quelli di Meetic ebbero un lampo di genio: fu il primo sito che inventò la formula “donne gratis e uomini a pagamento”; formula vincente perché, nonostante tale stratagemma facesse arricciare il naso ai più orgogliosi (e fosse forse anche illegale), faceva la selezione naturale dei maschi presenti. L’essere obbligati a pagare scartava automaticamente tutti i troll e i maniaci virtuali, cioè tutte le persone che sarebbero state presenti solo per disturbare o solo per mera curiosità. Risultato: successo strepitoso, la voce si sparse al punto che molte donne fino ad allora del tutto digiune di informatica acquistarono il computer e si collegarono ad internet solo per usare meetic…
    Col passare degli anni le cose cambiarono un po’: anzitutto la mia età cresceva e dunque il target di riferimento necessariamente si restringeva (sarò cinico ma è innegabile che non è che crescendo con l’età poi ti piacciano quelle di sessant’anni: continuano sempre a piacerti quelle un po’ più giovani, è la natura!), poi l’incredibile successo del sito fece aumentare il numero di iscritti talmente a dismisura che era diventato quasi impossibile essere “trovati”. [In questo senso sono perfettamente d’accordo con Edoardo: approcciare è inutile, le uniche conoscenze a buon fine sono quelle dove le donne ti approcciano per prime…].
    Infine nel 2008/2009 il disastro: il boom dei social network gratuiti – prima Netlog e poi Facebook – ha fatto sparire la maggior parte delle donne meno interessanti (quelle cioè che non hanno bisogno di un sito di incontri per trovare qualcuno con cui chiacchierare ed eventualmente uscire) e nel sito sono rimaste badanti rumene con problemi di peso, separate che ormai odiano gli uomini e come prima cosa ti dicono che non vogliono avventure – ma come si fa a sapere, dico io, se una relazione durerà un mese o tutta la vita?! –, quelle che sono lì dal 2001 perché sono talmente esigenti che cercano qualcuno che non esiste (e figuriamoci se lo trovano proprio su Meetic!) e le chattatrici di professione che sono lì “solo per chiacchierare” (anche se non è vero, ma non te lo dicono perché se no ci provi).
    Dunque è dal 2009 che non sono più iscritto a Meetic perché – mi sbaglierò, ma io la penso così – il “livello” generale della fauna femminile era ormai inesorabilmente decaduto, ma mi sono divertito a leggere i post perché vedo che con gli anni le cose non sono cambiate.
    In realtà all’inizio praticamente nessuna postava la foto e gli incontri erano quasi sempre “al buio”: molto eccitanti, ma per il 90% si trattava di delusioni (spesso reciproche, perché non sono Brad Pitt). Vero però che, non appena è cominciata la prassi di pubblicazione e/o scambio foto, le donne hanno cominciato da subito a barare sia sull’età che sull’aspetto, cosa che ho sempre trovato ridicola visto che poi il contatto mica resta virtuale ma la persona devi incontrarla…
    In questo senso devo dire che Meetic mi ha insegnato che sono più le donne, rispetto agli uomini, che danno importanza alla bellezza. Io non sono un adone ma sono pur sempre uno che dimostra vent’anni meno dell’età che ha e dunque dovrebbe essere un bocconcino abbastanza appetibile per una più o meno coetanea (che, nel migliore dei casi, sembra mia zia); eppure non vi dico la percentuale altissima di persone con le quali, pur avendo tenuto fino a quel momento delle discussioni virtuali intense ed interessanti, hanno chiuso sui due piedi e per sempre la conversazione non appena inviai loro la foto… Dunque il mito che le donne cerchino più che altro intelligenza e simpatia e chi le si faccia ridere? Tutte balle: guardano come siete fatti e con una selettività nettamente superiore alla nostra (che, si sa, per naturale istinto siamo più di bocca buona).
    In questo senso il dilemma è stato per molto tempo questo: meglio pubblicare sul sito la foto, sapendo così in partenza che la maggior parte non ti scriveranno o non ti risponderanno perché non hai una foto che le attira, oppure non pubblicarla correndo il rischio che ti mollino sui due piedi non appena gliela spedisci per posta elettronica? Senz’altro meglio il secondo metodo: anche se è un’eventualità rara, è pur sempre possibile che qualcuna di loro trovi il parlare con voi così interessante che il vostro aspetto non sia più rilevante. Raro, lo ripeto, ma possibile.
    Il mio bilancio di anni di Meetic? Circa un centinaio (dieci tramite Netlog) di persone incontrate, e con dieci delle quali la conoscenza è stata anche di tipo sessuale, con relazione più o meno duratura. Ah, a proposito, non so se qualcuno ve l’abbia già detto, ma le relazioni nate in Internet non durano molto. Ma questo è un altro argomento che non ho voglia di sviscerare ora.
    A risentirci e complimenti per gli articoli.

  • Ops devo operare una correzione volevo scrivere che “il boom dei social network gratuiti – prima Netlog e poi Facebook – ha fatto sparire la maggior parte delle donne PIÙ interessanti”.

  • Ah, dimenticavo (e concludo): vera anche l’esistenza delle tizie dalla “sbandata” facile che però, chissà perché, quando le contatti non ti rispondono…
    La mia teoria è che si tratti di tizie incaricate dal sito per spingere gli iscritti maschi ad abbonarsi. Io li chiamo “profili civetta” e hanno il compito di invogliare i neoiscritti ad abbonarsi: sono sempre donne piacenti (troppo) e giovani, sorridenti e dai bei profili interessanti. Non cascateci: quando sarete abbonati, nessuna di donne siffatte “sbanderà” per voi a meno che non siate un giovane fusto.

  • Perché i miei interventi non sono stati pubblicati? Non mi parevano offensivi o scandalosi…
    Mi piacerebbe ricevere almeno una spiegazione.
    saluti.

  • Matteo, la possibilità di inserire commenti – come hai visto – richiede un’iscrizione. Dopodiché il primo commento dev’essere approvato dal titolare del blog (io) o dall’amministratore (che non sono io e che possiamo dare per disperso).
    Quando il primo commento viene accettato, tutti i successivi trovano approvazione automatica, se postati dal medesimo indirizzo email.
    [Posso sempre “disapprovarli” in seguito, ma non è mia politica farlo].
    Questo per dirti che ora puoi inserire tranquillamente i tuoi commenti a tutti i post che vuoi e vederli subito pubblicati.
    Il fatto che non sia successo per i primi dipende da una misteriosa, mancata notifica da parte di WordPress, che in genere mi avverte che c’è un commento in coda. E dall’altro fatto che, senza la notifica, mi accorgo che ci sono novità solo quando accedo al sito. Come è accaduto ora.
    🙂

  • Nel merito: quelle che tu chiami “donne civetta” sono, più prosaicamente, mignotte.
    Ho fatto più di una volta la prova. A una loro sbandata ho mandato una mail in cui chiedevo ragguagli. Seguiva, puntuale, la loro indicazione di un altro indirizzo mail, privato.

  • Io resto della mia idea, anche perché nessuna mi ha mai proposto incontri a pagamento.
    La mia teoria dipende dal fatto che tutte quelle “sbandate” si verificavano appena iscritti e non più tardi. Poi non so se oggi anche su Meetic ci siano escort, tempo fa non c’erano.
    Ho appreso invece che oggi le cose sono cambiate e il sito è diventato a pagamento anche per le donne. O meglio: chi non paga non può contattare uomini per prima, per cui cambiano molto anche le modalità di approccio, non credi?

  • Matteo hai perfettamente ragione su tutto. A mio avviso ci sono anche molti profili civetta eternamente on line. Splendide valchirie bionde e occhi azzurri che risultano residenti in Sicilia o a Napoli.. Va bene che siamo sempre più “international” anche in Italia ma mi sembra di notare qualche stranezza. Il sito sta attaversando per me un periodo di crisi di iscrizioni. Vengono offerte spessissimo settimane di prova gratuite. L’ultima l’ho sperimentata circa un mesetto fa. E indovina un pò? Ci ho ritrovato sempre le stesse tizie viste mesi o anni prima. Sempre la stessa scheda che al più diventa più acidula con la lista del “voglio questo, quello ecc”. Non ci vedo grandi possibilità di dialogo anche perchè come dici pure tu, ce ne sono tante che escono da separazioni e stanno incazzate nere, altro che voglia di socializzare e innamorarsi 🙂 Come spesso succede con il web, passano le mode e tutto cambia in fretta. Ormai la nuova frontiera del dating penso passi attraverso i grandi social come facebook o twitter. I vecchi siti di incontri sono rimasti affollati più che altro dai vecchi iscritti che li usano principalmente come fossero una chat passatempo.

  • Meetic per me è stata un’esperienza disastrosa. Premesso che ho incontrato effettivamente tutte le tipologie femminili descritte brillantemente dall’autore del post (a cui faccio i miei complimenti!), credo che il fatto che le donne non paghino faccia sì che abbiano una tale abbondanza di uomini che pure le donne poco piacenti possono permettersi di selezionare e tirarsela. Donne che nella vita reale sono poco piacenti. Leggo cose assurde: donne quasi obese, alte 1.55, con la terza media che pretendono il figo bello, alto MINIMO 1.90, ricco, intelligente, col dottorato e perfetto psicologicamente e fisicamente. Altro che principe azzurro! Ma esiste un uomo del genere?
    Io che ho 2 lauree, un master, un incarico dirigenziale in una prestigiosa Pubblica Amm.ne, che non sono brutto, ho il senso dell’umorismo e cmq non sono peggio di tanti altri, non vengo neppure considerato.. e non sono neppure un bravo ragazzo (visto che i bravi ragazzi non piacciono), ma puntualmente trovo donne che pretendono la luna e guarda caso è da anni che sono su meetic.
    Io mi sono iscritto ogni tanto e poi cancellato, ma stavolta mi cancello per l’ultima volta, tra 7 giorni sarà tutto finito, ho provato di tutto, ma i miei veri unici amori li ho conosciuti al di fuori di meetic. La mia ultima fidanzata, una storia seria, bella e pulita, non l’ho certo conosciuta su meetic.
    Insomma, diffidate da chi vi consiglia meetic: spesso si tratta di donne ed è ovvio che loro trovino l’amore in quanto ci sono talmente tanti uomini che anche le meno belle possono trovare.
    Cerchiamo di riscoprire i luoghi di incontro, cerchiamo di concentrarci sul reale e non sul virtuale, perché è attraverso la vita vera, concreta, che possiamo diventare noi stessi persone migliori e ferrate nei confronti della vita.
    In bocca al lupo a tutti coloro che cercano l’anima gemella: cercate di trovarla nella realtà, non su meetic!

  • Ciao Ciccio80, quelle di Meetic sono donne che hanno PAURA di affrontare la realtà e che si rifugiano nel web perchè sanno che è più facile per loro averla vita o semplicemente illudersi di avere tante chance. Lo hai notato anche tu, sono sempre e dico SEMPRE le stesse. Mi pare che il loro hobby sia star li a lagnarsi degli uomini che conoscono su Meetic. Mai una che si proponesse in modo simpatico e aperto e senza la immancabile valanga di preconcetti che sono l’ostacolo vero al conoscersi con serenità e senza l’ansia da prestazione che loro hanno e chi spingono ad avere.La situazione più paradossale per me è stata una donna che dopo tanti bei messaggi decide, in pieno accordo e senza paranoie, di sentirci al telefono. Io la chiamo e nessuno risponde. Smette anche di messaggiare. Dopo qualche giorno di mie insistenze mi scrive che non se l’era sentita…ma non se l’era sentita di cosa? Rispondere a una telefonata? Troppo impegnativo? Questa è gente che teme anche di respirare, la loro presenza su Meetic per me è una pura e semplice farsa.Prendono in giro loro stesse e anche noi. E’ ora che la verità si sappia!

  • Sono assai sorpreso che questo post abbia tanto seguito di commenti. Comincia ad assomigliare a un forum. In effetti, dopo il commento di Mark dell’altro ieri ho controllato due cose: se digitando “meetic” su google compariva il post del mio blog (Sì, a pag.4: un ottimo risultato!) e se esistessero delle discussioni su meetic (sì anche a questo: molte sono ospitate su siti italiani).
    Ho scorso brevemente alcune discussioni e – escludendo quelle pro domo mea (gestite cioè dallo stesso meetic group) – ho riscontrato che le lamentele superano le lodi, e rispecchiano in ampia misura i vostri commenti.
    Tuttavia, voglio ribadire che la mia esperienza è significativamente diversa dalla vostra. In questo momento ho la pagina meetic aperta; c’è un nuovo messaggio, e dice: “hai scritto molto, hai pubblicato foto, sei trasparente e sincero……che dire conoscerti è vedere quello che già si sa, no, credo invece tu sia un universo tutto da scoprire, e a me piacerebbe.
    Amo non nascondermi, non pubblico la mia foto, ho i miei buoni motivi, ma te la inoltro subito se mi darai il tuo indirizzo email, poi scegli tu….cestinarmi oppure no! [segue firma]”.
    Messaggi così ne ricevo 2-3 a settimana e provengono sempre da donne di cui non sospettavo neanche l’esistenza fino a quel momento. Come dire che non si tratta di risposte a miei complimenti, sbandate o quant’altro (non sbando mai, tra l’altro: la trovo una cosa infantile e non in linea col mio carattere).
    Ho trovato – anche recentemente – donne che insistono parecchio (10 mail e più) per incontrarmi, nonostante i miei gentili rifiuti.
    Non sto in alcun modo tentando di dimostrare a voi che sono irresistibile, ma soltanto che le donne “acide” e quelle “abitudinarie ma in sostanza non interessate” esistono (come ho detto nel testo) ma non sono l’unica realtà del sito.

    Mi sa che tra non molto scriverò un terzo post sull’argomento meetic…

    • Scusa, 2-3 messaggi a settimana e dieci mail di insistenza, o sei il dio Apollo sceso in Terra o che reddito hai messo ? No perchè io adotto una “politica” simile alla tua e non sono proprio un cesso. Misteri

        • ed ho anche 22 anni in meno scopro… E’anche vero che quache anno fa beccavo molto di più, poi ho cominciato ad aver meno capelli e nelle foto recenti si vede. Sarà quello.

  • Edoardo, su Meetic per avere successo è molto semplice: basta scrivere quello che certe donne vogliono sentirsi dire e il gioco è fatto. Il problema non sta nelle email che ricevi ma nel verificare chi c’è dietro quella email e cosa vuole. Potrebbe essere semplicemente gente in vena di chiacchiere, persone che risiedono a 700km da casa tua, fake creati appositamente e con tanto di messaggi copia-incolla, donne separate e con prole (che magari ad alcuni interessano, a me che sono single e senza figli interessano un pochino meno). Come a dire, non è un fatto di quantità ma di qualità dei contatti.
    PS: per la serie le coincidenze, quando il tuo abbonamento è in scadenza o è scaduto stranamente è tutta una esplosione di sbandate, visite e messaggi che disgraziatamente non puoi leggere…a meno che non rinnovi l’abbonamento….ma va!?

  • Il tuo stesso commento non smentisce anzi conferma il fatto che la popolazione di Meetic è ormai composta da habituè che usano il sito anche (ma non solo) per trovare amiche per andare a teatro, personal trainer, deliziose francesi per romantici tete a tete….si vabbè, ma come direbbe qualcuno “che c’azzecca?” 🙂
    Sarà che magari chi si iscrive a Meetic da neofita cerca altro e magari è (o dovrebbe essere) single.
    Ormai la confusione tra sito di dating e chat mi sembra definitiva ed irreversibile.

  • Ho rimosso un mio commento perché mi sono reso conto che la stavo mettendo troppo sul piano personale.
    La mia esperienza non fa testo di per sé, come non ne fa quella di ogni singolo.
    Proprio a questo proposito, del commento rimosso voglio mantenere la conclusione: non esiste UN tipo di motivazione, negli utenti, ma parecchie.
    Perciò non sono d’accordo con le generalizzazioni eccessive, che tendono a nascondere le sfumature che i singoli casi introducono.
    Spero sia evidente che la forzata generalizzazione del post è un espediente stilistico a fini prevalentemente umoristici.

  • Ciao, che dire. Penso sia tutto vero.
    Sono una donna e se copiassi e incollassi il tuo posto e al posto di “donne” mettessi “uomini” e declinassi tutto al maschile, il post sarebbe comunque vero.

    Tanto per dirne una: credevo fossero solo le donne ad avere il complesso dell’età, invece ho scoperto che moltissimi iscritti si tolgono qualche anno. Vi racconto un adedotto, quello più emblematico. Una volta incontrai un uomo di 38 anni per un caffè. Quando lo vidi mi accorsi che c’era qualcosa che non tornava sull’età; l’anomalia era tale che mi sono sentii autorizzata a chiedergli spudoratamente: ” ma tu non hai 38 anni vero?!”. Mi invitò a indovinare e di prassi quando qualcuno/a mi invita a indovinare l’età (giochino odioso) tolgo sempre 3-4 anni rispetto a quello che penso. Non perchè sbaglio con l’età, ma perchè la indovino quasi sempre e le persone, maschi o femmine che siano, ci rimangono male se dici loro che dimostrano la loro età. Quindi gli dissi 44-45. Mi disse che ne aveva 48. Gli chiesi perchè aveva mentito di 10 anni. Mi rispose che siccome lui dimostrava 10 anni di meno, non poteva mettere che ne aveva 48. 1° perchè non sarebbe stato realistico ; 2° lo avrebbero contattato quelle di 50 anni, ma lui non ci si vedeva con quelle di 50 anni…

    Meetic è un ricettacolo. No so di cosa, ma è un ricettacolo!
    Giuly

  • ma infatti. io credo che M sia né più né meno che uno specchio della realtà, con qualche regola specifica aggiuntiva. che gli uomini si stiano progressivamente “femminilizzando” negli atteggiamenti e nelle abitudini (penso al fenomeno della cosmesi) è un dato di fatto assodato e confermato da più fronti di osservazione.
    lo stesso modo di mettersi in mostra dei maschi di M è qualcosa che due-tre decenni fa era inconcepibile: la maggior parte sembra voler partecipare a un concorso per “sirenetto”.
    forse Quelle del Vero Uomo non hanno poi tutti i torti… 😀

  • Buongiorno sig, Edoardo, prima di tutto devo farle i complimenti per il modo di scrivere, di esprimersi e di raccontare il suo vissuto. Ho trovato per caso questo blog, mi sono incuriosito e devo ammettere di aver fatto bene perche’ mi sono perso nella lettura cogliendo gli spunti che ritengo indispensabili per uno come me iscritto pagante a meetic da poco tempo. Gli errori descritti ahime’ li ho fatti tutti, ma ci sara’ tempo per rimediare (magari non troppo perche’ sono gia’ 60enne). Ammetto che mi sono parecchio divertito nel leggere le sue esperienze e cosi ho iniziato il nuovo giorno con una ilarita’ che ieri non c’era, grazie!! Quel che invece mi ha fatto poco sorridere e’ che non sono piu’ riuscito ad entrare in alcun modo nel sito in , esce la barra azzurra ma rimane come se fosse bloccata. Mi rivolgo a voi che avete piu’ esperienza chiedendo se queste situazioni sono dovute a problemi tecnici, se sono normali, o se puo’ dipendere da qualche causa a me sconosciuta. Io ho un mac e fino a ieri girava tutto normalmente. Non riesco ad entrare nemmeno nel servizio clienti 24h, non si apre!! Capisco che non e’ la sede opportuna a cui rivolgersi ma sicuramente ne sapete piu’ di me. Ringrazio anticipatamente per una eventuale risposta e continuero’ a leggere i vari commenti che qui c’e’ solo da imparare:)

  • Sei un mito! Mi sono iscritta da due giorni a Meetic e dopo aver letto il tuo post mi dico che ti vorrei assolutamente tra i miei contatti perchè 1. mi faresti ridere tantissimo 2. prenderei una sbandata per te.
    No, non è vero, se sei brutto e senza foto, no.
    Grazie di questa lunga panoramica che mi fa pensare che in definitiva ho speso 60 euro e rotti per nulla.

    • Grazie dei complimenti. Purtoppo, devo darti ben DUE PESSIME notizie.

      Notizia pessima n°1: non sono affatto brutto (così mi dicono; io, per quanto mi riguarda, mi trovo così bello da evitare gli specchi, per il timore di restarci incollato e morire di fame e sete).

      Notizia pessima n° 2: la mia fidanzata non gradirebbe il tuo interessamento. Dove l’ho incontrata? Su Meetic, naturalmente 😀

  • Su Meetic ci sono solo donne con svariati problemi, solitamente (il 90%) inguardabile, separate con figli annessi, disoccupate in cerca di qualcuno che le mantenga. Quando hanno un lavoro e un aspetto decente si riscontra qualcosa di patologico in loro (malattie varie) per cui la conoscenza significherebbe come minimo deprimersi. Lasciamo perdere va…

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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