Lyonel Feininger (2)

L

Una delle caratteristiche dell’Espressionismo (almeno di alcune sue linee e autori) consiste nella “distorsione” delle immagini e dei colori, come riflesso degli stati emotivi del soggetto rappresentato o di chi lo osserva.

In alcuni casi, ben al di là delle casette verdi di Kandinsky o i cavalli blu di Marc, si assiste a una lombrosiana modifica dei lineamenti e delle figure (uno per tutti: George Grosz).

In Lyonel Feininger, il forte effetto distorsivo ha origini ambigue.

Prima di essere invitato – con suo stesso stupore e senso di inadeguatezza – a esporre nel 1913 con gli espressionisti del “Die Bruecke”, Feininger era un noto caricaturista politico-satirico del Lustige Blaetter, dove i suoi disegni assomigliavano molto a quelli di Grosz.

La domanda è se il “prodotto in stile espressionista” deriva (e quanto) dalla visione di scuola o se è il portato (e quanto) dell’esperienza precedente.

Per bypassare la domanda specifica, in senso più lato ci si può chiedere se tutta la modalità espressionista non poggi di per sé su di una visione caricaturale maturata prima dei contenuti.

Quando guardo “Der Weisse Man” (1907), l’alto signore ingobbito, addirittura “tagliato” in alto dalla tela, mi appare alternativamente come una vittima del contesto oppure come un semplice divertissement dell’autore.

In altre parole, se non cambia il risultato, cambiano le motivazioni espressive.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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