Equitalia e banditismo

E

 Mettiamola così: non ho nulla contro quelli che prendono a sassate le vetrine di Equitalia.

Anch’io sono stato colpito dalla notifica di Equitalia. Anch’io ho avuto la sorpresa di un’ipoteca sulla casa. Anch’io sono dovuto andare dall’avvocato.

La situazione oggettiva è questa:

1) Un’ipoteca sulla casa a fronte di un debito inferiore a 8.000 euro, non si può fare. Ma Equitalia lo fa.

2) L’ipoteca dev’essere notificata all’ “ipotecato” entro 5 giorni, affinché egli ne sia messo al corrente. Equitalia non lo fa.

Equitalia non è titolare del diritto originario (quello che motiva la sanzione amministrativa), ma solo della riscossione. Come mi dice l’avvocato, se Maria ha un credito presso Giuseppe – diciamo 10 euro – e manda Ubaldo a riscuoterlo, il credito è sempre e solo di Maria. Se Ubaldo si presenta a Giuseppe con una pistola in mano, la responsabilità di questo gesto fuori misura è di Ubaldo.

Equitalia si comporta sempre come Ubaldo (pistola in mano), confidando che lo spaventato Giuseppe paghi.

Per questa strategia del terrore, io dico chiaro e tondo che a Equitalia ci sono dei banditi.

Per lo stesso motivo, mi chiedo che razza di Amministrazione Pubblica sia quella che cerca di riscuotere crediti legittimi o presunti esercitando (più vilmente: facendo esercitare) pressioni di tipo terroristico sui cittadini.

L’Amministrazione non dovrebbe essere al servizio dei cittadini?

Equitalia non solo esercita pressioni assurdamente sproporzionate al presunto credito, ma lo fa in totale illegittimità formale.

E ora passiamo all’aspetto giudiziario. Un’ipoteca può essere cancellata dalla giustizia ordinaria, non da quella amministrativa. Ne consegue che i tempi medi per la cancellazione di un’ipoteca illegittima sono di due anni. Cioè: il cittadino ha ragione, ma per un errore (consapevole e voluto) di Equitalia deve aspettare due anni prima che tale errore venga cancellato. Nel frattempo, subisce un oggettivo pregiudizio: ad esempio non può liberamente vendere la casa ipotecata.

Molto spesso – mi dice l’avvocato – dopo i due anni la giustizia ordinaria emette l’ovvia sentenza di cancellazione di ipoteca (atto assolutamente dovuto, in presenza di vizio di forma), ma non interviene ulteriormente sulle spese sostenute. Ciò significa che il cittadino, aggredito da un atto illegittimo, deve comunque sostenere le spese di cancellazione, che possono comprendere anche la parcella dell’avvocato che si è occupato della faccenda.

Come dire: un tizio mi dà una martellata in testa e dopo due anni il giudice dice che non me la doveva dare. Punto fine stop. L’ospedale me lo sono fatto io, le spese mediche le ho sostenute io: al giudice sembra non interessare.

Io questo insieme di cose lo chiamo banditesco, rispetto a tutti gli attori coinvolti (Equitalia, l’Amministrazione che le ha ceduto il presunto credito, il sistema giudiziario).

Come lo chiamate, voi?

Se aspettate che, vedendo uno che fracassa il portone di una sede di Equitalia, io lo denunci, continuate pure ad aspettare. E’ più facile che gli offra il pranzo.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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