È tornato Allen: Alelluia!

È
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_column_text]Finalmente Woody Allen è riuscito a fare il film che aveva in mente da 40 anni: Midnight in Paris.

Proprio perché stava realizzando la propria ossessione, ha trattato il tema con splendida leggerezza.

Poco da aggiungere. La cosa migliore che abbia mai letto di Allen sono le 4 pagine di “Memorie degli anni ’20”, che sintetizza Festa Mobile tanto bene da migliorarlo (chi non ha mai letto Memorie, si precipiti; chi non ha letto Festa Mobile, lo faccia).

Allen “copia” brutalmente l’idea di Nuti in Casablanca, Casablanca e rilancia. Sorprendente la scena della carrozza che invita il protagonista e la sua amica a entrare nella Belle Epoque. La sorpresa al rilancio non è di per se stessa una novità; ne sa qualcosa Marion Zimmer Bradley quando gioca uno scherzo simile a Morgana, spedendola a Castel Chariot invece che ad Avalon (Le nebbie di Avalon).

Ma Allen riesce persino a dare una morale plausibile al suo avvitamento temporale, sicché quando arriviamo alla farsa (lo sfortunato investigatore precipitato nella Renaissance) la accogliamo con un sorriso, non con una smorfia.

Continua la sfilata di donne alleniane insopportabili, dispotiche e tutto sommato incomprensibili (almeno nella scelta del fidanzato e tanto quanto la scelta di quest’ultimo nei loro confronti). Rachel Mc Adams almeno ha un bel culo, al contrario dell’inguardabile Diane Keaton. Stavolta a fare da contrappeso non c’è la Mariel Hemingway di Manhattan, bensì due ragazze due (basteranno? forse). Lea Seydoux (francese, 1985, cancro) fa quanto può per ricordarci che è stata separata alla nascita da Melanie Thierry (francese, 1981, cancro), ma non sembra riuscirci. Marion Cotillard è meglio e infatti svanisce nel nulla.

La vera sorpresa è Adrien Brody nel cameo su Dalì (…rinoceronti!…). Assai meglio dell’originale.

Il film mi è piaciuto e lo rivedrò volentieri, tra qualche anno.

Dicono che la critica non abbia apprezzato particolarmente. La notizia mi solleva.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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