Botvinnik disse

B

Giocando spesso a scacchi, mi capita di leggere massime, aforismi, detti sui medesimi.
Ora, dal cinema alla letteratura è provato scientificamente che registi e scrittori che non abbiano giocato con una certa frequenza almeno da bambini non capiscono assolutamente un cazzo, mettono in scena posizioni assurde o impossibili, pronunciano Verità prive di senso.
Pertanto, quando i suddetti aforismi provengono da qualche letterato o regista in vena di filosofeggiare, li salto a piedi pari.
Molto diversa la situazione se a dire la propria sono dei giocatori forti, spesso fortissimi. Essi quantomeno hanno una pratica infinita alle spalle e se parlano magari sottolineano un punto di vista personale e soggettivo, a volte viziato, ma mai campato per aria.
Recentemente ho trovato una fulminante definizione di Mihail Botvinnik, che in una spiritosa frase rende a perfezione tre caratteri profondamente diversi, appartenenti a tre campioni del mondo: lui stesso, Mihail Tal, Tigran Petrosian.
Botvinnik era una calcolatore umano, ingegnere elettronico, stimabile soprattutto perché – come Capablanca – non aveva fatto degli scacchi la propria unica ragione di vita. Tal era un giocatore romantico, attaccante nato, tattico fino all’esasperazione e capace di combinazioni complicatissime. Petrosian era il suo opposto, prudentissimo e puramente strategico.

Bene. La straordinaria sintesi di Botvinnik in proposito è: “Se Tal ti offre un pezzo in sacrificio, prima prendilo e poi calcola. Se lo faccio io, prima calcola e poi prendilo. Se lo fa Petrosian, assolutamente non prenderlo”.
Meraviglioso.

Addendum.
Per capire meglio i personaggi, aggiungo una massima di Tal e una di Petrosian.
Tal – “Ci sono due tipi di sacrifici: quelli corretti, e i miei”.

 

 

 

 

 

 

 


Petrosian – “Alcuni osservano che quando gioco io sono eccessivamente cauto, ma mi sembra che la questione possa essere differente. Io cerco di evitare le opportunità, coloro che si affidano alle opportunità dovrebbero giocare a carte o alla roulette… Gli scacchi sono qualcosa di completamente diverso”.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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