Cascina Macondo

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Ho scoperto Cascina Macondo qualche anno fa, perché stavo cercando informazioni sulla poesia haiku. Il sito di Cascina metteva a disposizione (lo fa ancora) un breve trattato di una ventina di pagine, chiaro ed esauriente, sugli haiku, con tutte le informazioni necessarie per cominciare a cimentarsi.
E’ stato amore a prima vista. Non solo perché avevo trovato quanto stavo cercando, ma soprattutto per il senso di serietà e professionalità (che non vuol dire “a pagamento”) che i contenuti trasmettevano. Mi sono detto: “Ecco finalmente della gente seria”.

Cascina Macondo è un contenitore attivo di cultura. Non quella delle mostre, dei vernissage, dei ritrovi narcisistici dove aspiranti-qualcosa amano essere ascoltati, possibilmente avendo di fronte uno specchio a figura intera. É un posto dove si fa.
Mette a disposizione strumenti, occasioni, incontri. Oltre a renderli disponibili in loco, si sposta per diffonderli. C’è una tenda speciale, che porta in giro per le scuole e sotto quella tenda si sentono favole, racconti, si vivono momenti per riflettere.

Il Grande Capo è Pietro Tartamella, uno che assomiglia a un guru indiano, a un marinaio dei sette mari, a uno scalatore himalayano, a un boscaiolo della tundra.

Pietro mi ha giocato uno scherzo difficile da perdonare. Anni fa, quando ero particolarmente in grana, ho contribuito molto modestamente a finanziare una delle iniziative più interessanti di Cascina: il Concorso Internazionale (annuale) di haiku. I pochi euro che gli avevo affidato erano soggetti a una sola condizione: che il mio nome non comparisse tra gli sponsor. Se lo sarà dimenticato, avrà pensato di farmi una cortesia, avrà pensato di giocarmi un tiro mancino, fatto sta che Google è ancora intasato dal mio nome associato agli haiku e a quel particolare concorso. Maledetto!

Una volta ho partecipato a un’altra lodevole iniziativa, Scritturalia. Si sceglie un titolo, lo si ficca in un cappello. I partecipanti pescano dal cappello e – salvo il raro caso di aver pescato proprio il loro titolo – si mettono a scrivere in qualche ora sul tema pescato. Un racconto, una riflessione: quello che si vuole.
Io ho partecipato in contumacia, da Mosca. Perché si può anche aderire solo via email.

Qualche giorno fa ho conosciuto una signora, amica di un mio amico. Chiacchierando del più e del meno, è saltato fuori che lei a Cascina Macondo c’è stata, tra l’altro accompagnata dalla futura vincitrice del concorso haiku di quell’anno. Mi ha riportato le stesse impressioni che di Cascina avevo io, che non ci sono mai stato: un posto di favola, dove si è invitati a esprimersi.

Per fortuna, esistono ancora luoghi seri, in Italia. Posti in cui l’amore per quello che si fa viene coltivato, incoraggiato, sostenuto.
Cascina Macondo è uno di questi.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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