Monitoraggio dei siti: Google Analytics

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Voi non lo sapete, ma siete monitorati.
Dopo che il mio marketing strategic consultant mi ha suggerito di non mettere il “contavisite”, che fa tanto tristezza se non vendi prosciutti o pannelli solari, l’art director del mio blog ha pronunciato le parole magiche: Google Analytics.
GA è un pacchetto di analisi dei visitatori di un sito. Sembra innocuo, invece è penetrante e pervasivo (per i visitatori). Associato ad altri programmi che recuperano gli IP di chi ti frequenta, permette di sapere se Ubaldo quando è calato sul blog aveva già fatto colazione, era di buon umore, si era fatto i colpi di sole.

Sono un utente superficiale, di GA. Guardo soprattutto le città da cui mi leggono e non faccio analisi incrociate. Quindi vi parlo un po’ delle città.
Un 41% dei visitatori proviene da Roma. Comprensibile, visto che a Roma ci vivo e quindi ci conosco la maggior parte dei miei potenziali ammiratori. Due mesi fa, agli inizi, Roma contava per l’87%, ma da allora mi sono “diffuso” alquanto.
La seconda in classifica è Milano, con l’11%. Già più misterioso. Vediamo: chi conosco, a Milano? I miei cugini (ciao, Eva!) e la mamma della mia fidanzatina di quando avevo 12 anni (ciao, Nives!). Mmmh, poco probabile. Chi sono i miei lettori milanesi? Forse Giorgio di Body Concepts? Ecco, questo è già più verosimile.
A quota 9% c’è Udine. Udine è la città dei miei 20 anni, con due nomi su tutti: Cristina e Michela. Di Michela non so più niente da decenni, invece con Cristina ci si sente ancora, saltuariamente. Ecco: direi che lei potrebbe essere in parte responsabile di quel 9%. Ho dimenticato qualcuno?
Al 4,7% c’è Padova. Padova? Chi c’è, a Padova? Forse la mia compagna di classe Daniela, forse il mio compagno di caserma Michele Vito, futuro (gliel’auguro di cuore) generale dei Carabinieri.
Col 4,3% segue Bologna. Lì ho “lasciato” solo il mio professore di dottorato, che però non credo particolarmente interessato a me, visto come è stato lui ad abbandonarmi dopo il dottorato medesimo.
Treviso, 3,4%. Facile: mio fratello. Trieste, 2,6%: Gea. Quella del superbo blog “la Lampadina” (ciao, Gea!).

Ma ve l’ho detto che, oltre alla frequenza assoluta, GA dice anche qual è il tempo medio passato sul sito dai visitatori? Ecco, ora ve l’ho detto.
Allora devo registrare che da Annecy (Francia) c’è qualcuno che cercando proprio me ha passato in media 6:12 minuti sul mio blog, visitando in media 3 pagine (anche questo non vi avevo detto: c’è il numero di pagine visitato e – volendo – anche quali).
Da Tirana, un visitatore ha speso 18 interi minuti. Ciao, Aurelio! Assai più misterioso e ignoto chi ha passato vari minuti da Zurigo, Monaco di Baviera, Amburgo. Tutti e tre casi con frequenza di rimbalzo pari a zero: volevano proprio me.
Da Venezia, qualcuno ha fatto una carrellata veloce ma estesa: 16 pagine in 6 minuti. Invece, da Manila sono stato analizzato in profondità: 20 pagine in un quarto d’ora, cui vanno senz’altro aggiunte altre 2 pagine da Makati. Ciao, Giorgio!

Ma quel che mi turba alquanto è Norfolk, Virginia. Laggiù qualcuno ha speso 17 minuti per leggere  7 pagine. Chi caspita mi segue da Norfolk, Virginia? Chi ho lasciato a suo tempo con il mio ricordo, a Norfolk?
Norfolk. Mistero.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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