Olimpiadi e tecnologia

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ThemasterofceremoniesusingamegaphoneSono in molti a dire che le Olimpiadi di Rio abbiano avuto qualche bug organizzativo. Vabbè. Quel che davvero non riesco a credere è che non vengano sfruttate le più banali possibilità offerte dalla tecnologia.

Non so se avete notato che ai passaggi intermedi segnalano primosecondoterzo: e gli altri?

Durante una gara di canoa/canottaggio puoi offrire in ogni istante il numero di colpi e la velocità della barca, invece accade una tantum.

Durante le gare di vela/windsurf al solito non si capiva un cazzo, con bandierine virtuali messe a pippo su alcune imbarcazioni (secondo, quinto, ventisettesimo…), sempre una tantum come le lucine dell’albero di Natale. Poi spariva tutto e sembrava una gara di pesca d’altura, ognuno a cercarsi il posto con più tonni.

Ogni tanto – in tutti gli sport – spariva qualunque sovraimpressione, compresa l’indicazione di che turno fosse (eliminatorie? finale? 100m? 10.000?).

Nella pallacanestro anni ’70 mi ricordo che in ogni istante potevi sapere il numero di falli di ogni giocatore (bastava guardare il tabellone): qui devi aspettare che te ne parli il telecronista.

Le regie brasiliane sono specializzate nei replay delle facce: quando c’è un’azione importante o non te la ri-mostrano del tutto, o solo l’inizio, o solo la fine.

Nel pugilato vedo una ripresa assegnata all’uno, l’altra all’altro, poi il giudizio finale… unanime. Di che state parlando?

Ora, non dico che vorrei un display tipo Terminator o Predator, ma possibile che nessuno pensi allo spettatore che magari si è collegato in quel momento?

Possibile che da Londra si siano fatti passi indietro? Non c’è un controllo del CIO sul minimo informativo da offrire?

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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