Medaglie

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medaglie-olimpiche-650x434Si dice che la medaglia d’argento sia la più dolorosa, con quella di legno. Chi lo dice? I pennivendoli.

Vediamo innanzitutto che, a seconda del regolamento di gara, c’è argento e argento (e bronzo e bronzo). Ovvio che in una finale io o tu, c’è chi vince e chi perde. Questo fa sì che in caso di semifinali e finali la medaglia di bronzo, sul momento, rida e quella d’argento pianga. Ma se per esempio nella canoa il primo s’invola alla partenza e tu che sei nessuno parti sesto e poi pian piano recuperi fino all’argento, capisco bene che potrai fare come gli inglesi del K2 1000, che rischiavano di ribaltarsi in acqua per quanto gli rideva il culo.

È evidente quindi che il riso o il pianto dipendono da come sei arrivato secondo, e cioè da quanto ti aspettavi di arrivare primo o terzo. Invece, probabilmente per riempire il tempo della trasmissione, i commentatori di Rai 2 aprono simposi sul tema.

Il corpo della ragazza è sempre da sballo, il video del cane è sempre virale, il successo musicale – se siamo d’estate – è sempre un tormentone (non esistono tormentoni invernali).

Io una medaglia ai commentatori sportivi italiani la darei, per quanto da 40 anni riescono a essere banali, ripetitivi, impreparati. Sì, una bella medaglia.

D’argento.

1 comment

  • Ancora più ridicola é l’enfasi con la quale si dá evidenza del “medagliere azzurro”, una sorta di panoplia che dovrebbe attestare, secondo il mezzobusto festante, la grandezza della nazione, come se il risultato non fosse frutto delle fatiche degli atleti, dopati o meno che siano, ma opera delle menti eccelse che guidano il coni e quindi, essendo questo costola governativa, costruite a tavolino, con sapiente programmazione, dagli Einstein dell’esecutivo di turno. Intanto sto aspettando il treno per Calalzo alla stazione di Ponte nelle Alpi con l’altoparlante che fornisce indicazioni mescolando a caso i periodi che costituiscono l’annuncio con effetto comico surreale ribadendo così la convinzione che, per quanto sia ricco il medagliere, questa rimane senza speranza una repubblica delle banane.

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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