Plutone

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Questo controverso oggetto del Sistema Solare mi fa riflettere. Fino a 30 anni fa sugli atlanti astronomici era descritto come un gigante gassoso, come Urano e Nettuno (e per pura similitudine immaginativa con questi). Sui modellini planetari si vede che la sua orbita non giace sull’eclittica, essendo invece inclinata di circa 45 gradi. Plutone fu scoperto nel 1930 per interferenza gravitazionale (dell’orbita di Nettuno), in quanto non c’erano strumenti per un’osservazione diretta. Anche adesso, puntando un telescopio serio (non di quelli da terrazzo) non si vede quasi niente, perché il pianetino è lontano, piccolo e non brilla. Il Sole, a 5 miliardi di km, da lì appare poco più grande di un punto.

Plutone è importante perché esemplifica la frontiera tecnologica delle nostre conoscenze: è la cartina di tornasole dell’evoluzione dell’ingegneria spaziale e della direzione dei nostri interessi esplorativi. Tra un paio di giorni la sonda New Horizons ci passerà vicinissimo, a 12.500 km, come dire proprio sopra. Da un punto di vista geologico o astronomico, il sorvolo non serve a nulla, esattamente come l’esplorazione della Luna: filmerà un sasso. Invece, le verifiche de visu della sonda serviranno moltissimo a misurare di quanto si sono sbagliati nelle previsioni gli strumenti posti sulla Terra, per ottenere quindi un fine-tuning degli algoritmi di simulazione. Quindi, utilissimo.

Plutone fa anche riflettere sul concetto di Sistema Solare, che propriamente identifica tutti gli oggetti stabilmente nel bacino gravitazionale della stella. Alcuni di questi oggetti, come appunto il pianetino (declassato a tale una decina di anni fa), ci stanno “per caso”: se non ci fossero non cambierebbe nulla di nulla. A dire il vero, per un corretto funzionamento del SS basterebbero il Sole e Giove: tutto il resto potrebbe tranquillamente sparire dal giorno alla notte. Plutone probabilmente è un corpo indipendente (cioè di origine esterna al SS) catturato in una certa epoca dal campo gravitazionale, come le comete. Però esso ha trovato un’orbita di equilibrio più vicina rispetto a queste, e così è entrato a far parte della configurazione “permanente” del sistema. Sto usando un linguaggio molto impreciso, perché in realtà anche le comete sono in equilibrio col Sole, l’unica differenza essendo che hanno orbite assai più aperte.

Per gli amici della new age, il fatto accertato che Plutone sia una roccia è una splendida notizia: infatti così può ospitare omini verdi simili a noi, che sicuramente hanno già fatto visita a qualche casalinga inquieta di Beverly Hills. E, in termini di prestigio, avere uno scopamico a tale distanza è molto meglio che conoscere un banale marziano di dietro l’angolo: vuoi mettere?

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Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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