Le cose buone del M5S

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Avevo promesso che ne avrei parlato. Tuttavia voglio precisare che una cosa sono le idee, un’altra la prassi della loro applicazione.

 

La prima idea buona è quella del legame diretto, quasi immediato, tra rappresentanti e rappresentati. I primi devono rendere conto continuamente ai secondi del loro operato, cosa che nel mondo della politica non si verifica mai e non so se si sia mai verificata. Come ho detto in precedenza, in pratica si crea un problema più che grande in merito a ciò che viene…rappresentato dai rappresentati, ma ho promesso che oggi avrei parlato bene del M5S.

Diciamo che, lavorandoci (a onor del vero, qualche bozza di proposta di studio l’avevo già letta più di sei mesi fa: poi non so che seguito abbia avuto), potrebbero forse riuscire a rendere meno naif il tema delle istanze da rappresentare.

Questo legame diretto, stabilito operativamente attraverso il web, colma il vuoto dell’agorà di baumaniana (e non solo) memoria, garantendo che le istanze dell’oikìa siano immediatamente riportate all’ekklèsia. Nella fattispecie, c’è persino di meglio: i rappresentanti del M5S sono diventati essi stessi ekklèsia (membri del Parlamento). Non sono quindi semplici ambasciatori di istanze, bensì decisori politici. A questo proposito, guardo con favore alla pretesa di mettere gli eletti 5S in punti-chiave del sistema decisionale (presidenza di Commissioni), in modo da operare il cosiddetto “controllo anche sulle caramelle”.

 

La presenza invasiva degli eletti 5S nelle stanze dei bottoni dà modo di parlare della seconda buona idea: quella dell’ “esempio molesto”. I 5S sono come dei Savonarola a Sodoma&Gomorra, come Gesù nel Tempio. Non si servono alla bouvette, donano lo stipendio, salutano gli altri parlamentari a denti stretti. È bene ed è tempo che i signori del Palazzo si rendano conto di che razza di parassiti siano. Avere accanto dei “fratelli talebani” può e deve risultar loro altamente fastidioso ed educativo. Mi auguro che il processo osmotico tra categorie così differenti e distanti di rappresentanti dei cittadini agisca in un senso solo (anche se temo fortemente che funzionerà anche nell’altro). Sono quindi d’accordo nel controllo dall’alto (Grillo in persona, o per mezzo di “commissari politici”) circa l’integrità assoluta rispetto ai principi che li hanno mandati lì, degli eletti 5S. I Palazzi sono pieni di canti di sirene e le facce e l’esperienza degli eletti 5S non sembrano deporre a favore dello loro capacità di resistenza.

Ho fortissimi dubbi che l’idea del buon esempio possa avere successo, e sono sicuro che da sola non basti a cambiare il fatto di essere governati da una casta impermeabile all’esterno, ma far sudare freddo questi tronfi tacchini che ci troviamo a dirigere il Paese (per colpa nostra, beninteso) è di per sé un’opera altamente meritoria.

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SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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