M5S? NO, GRAZIE!

M

Nella sua lucida analisi sullo sfaldamento della società contemporanea (“liquida”, la chiama), Zygmunt Bauman sottolinea la scomparsa del livello sociale intermedio (agorà) che permette l’elaborazione pubblica delle istanze private (dell’oikìa) in vista della loro rappresentazione nella sede decisionale ufficiale (ekklesia).

Questa è – più o meno consciamente – proprio la tesi del Movimento Cinque Stelle, che si propone di riavvicinare i cittadini al governo, definito dalla Costituzione come democratico (del popolo).

L’idea è giusta, opportuna, condivisibile.

Per un breve periodo mi sono avvicinato al M5S per capire come intendessero fare. La mia non era adesione strettamente politica, ma sincera curiosità scientifica per un modello sociale.

Mi sono trovato in uno scenario simile alle ricostruzioni cinematografiche dei paesini del Far West, in cui per girare gli esterni si costruiscono le facciate degli edifici, e basta: se provi a svoltare l’angolo, trovi solo assi di legno che reggono tavole di compensato.

Il M5S è un movimento di protesta, punto e basta. La protesta è giusta (tutte le proteste contro l’attuale sistema politico lo sono: basta sparare senza neanche mirare, tanto i nostri governanti sono cazzoni arroganti). Dietro la protesta, c’è una capacità organizzativa pari a quella dei bambini dell’asilo lasciati a sé stessi.

 

Quello che ho visto di persona:

1) Il problema della rappresentanza.

Nel M5S si dice che ogni persona un voto. Pura democrazia. Giusto. Senonché, così facendo, ad esempio nel campo dell’analisi di Finanza di Stato il parere della vecchietta con Alzheimer viene pesato esattamente come quello del professore ordinario di Politica Economica.

Nell’elenco di proposte in campo energetico sul sito nazionale del M5S ho visto, una di seguito all’altra (e con la stessa dignità gerarchica), un’idea per la riconversione delle centrali nucleari, da parte di un ingegnere con 30 anni di esperienza professionale, e l’idea di coltivare pomodori sul terrazzino di casa.

Quando – per quanto riguarda l’Economia – ho suggerito io stesso di verificare le tesi di Krugman, una simpatica signora mi ha risposto che non c’è tempo per queste cose, perché è più importante combattere il fenomeno dei proprietari di cani che non raccolgono la cacca dei loro amici quadrupedi.

Nell’ignoranza c’è un sorprendente grado di arroganza.

Se Uno vale Uno, come insistono a dire i M5S, come si organizzeranno per gerarchizzare le proposte? Se il loro Programma è raffazzonato – per loro stessa ammissione – il motivo è proprio l’incapacità di avere un criterio che vi assegni le priorità. (a latere: sui 18 punti del Programma economico, 13 non hanno nulla di economico e il concetto di Sviluppo [termine universalmente riconosciuto per contraddistinguere lo sviluppo economico territoriale] è usato….per le reti wireless).

 

2) Il problema dei rappresentanti.

Credo di aver già mostrato che nel M5S la competenza tecnica viene poco considerata. Su che base allora vengono scelti i rappresentanti? Sul livello di partecipazione. Come dire: se non ho un cazzo da fare perché sono pensionato, disoccupato o ricco di famiglia, e vado a ogni singola riunione del M5S, avrò più chances di – che so – un premio Nobel, che forzatamente qualche vincolo professionale in più lo potrebbe pure avere.

Chi sono questi forzati della partecipazione? Quelli che ho visto io, su Roma, sono riassumibili in una frase: gente che je rode. Sono tutti ex qualcosa: ex lavoratori, ex pidi-ini, ex artisti, ex 68ini, ex hippy. Accomunati – tutti – dall’avercela “col Sistema” per qualcosa che esso ha fatto – o probabilmente non fatto – a ciascuno di loro. Non dal punto di vista globale; no, no: personale. È gente incattivita, emarginata, trombata.

Al contrario di quel che dice Grillo, sono tutti assetatissimi di potere. Non vedono l’ora, adesso che la scorciatoia è a disposizione, di prendersi una bella rivalsa sul Mondo Infame che a suo tempo non ha compreso il loro valore. La loro strategia è nascondere le proprie ambizioni, il loro terrore trovare qualche antagonista con competenze tecniche superiori (non è difficile, vi assicuro).

 

3) Il problema della rappresentatività.

Questi candidati sulla base del numero di banchetti mobili che hanno contribuito a montare e smontare, chi e cosa rappresentano? All’interno del M5S c’è una lotta verticale feroce per l’imprimatur da parte di Grillo. Qualsiasi cazzata dica l’ex comico (e ne dice a raffica), viene digerita fingendo un sorriso, perché finché Egli non pronuncia le Sacre Parole con cui certifica i movimenti cittadini, bisogna scodinzolare. Ha ragione chi in questo paragona Grillo a Berlusconi: ipse dixit, e più non dimandare. Se Grillo dicesse che bisogna uccidere i negri, o allearsi con Casa Pound, tutti a fare sì come il cagnolino sul lunotto posteriore dell’auto.

Come Berlusconi, Grillo spesso è imbarazzante per il suo stesso movimento, ma è questo il prezzo da pagare e lo pagano volentieri. Per la solita, antichissima, stronzissima ragione: la prospettiva del Potere. Non sociale, non innovativo, non volto al bene comune. No: personale.

 

Il probabilissimo ingresso del M5S nell’agone politico mi ricorda l’assalto dei pezzenti al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo: a distruggere erano bravi, ma poi?

Estote parati.

 

PS.: In quanto sopra esposto, NON mi riferisco ai comitati M5S di quartiere, dove ho invece trovato persone gentili, disponibili e soprattutto modeste. Non credo sia per puro caso che la dirigenza cittadina facesse di tutto – almeno finché li ho frequentati io – per “coordinarli”  con indulgenza staliniana.

4 comments

  • Non c’è da stupirsi.
    Lo sfigato medio si specchia nel politico contemporaneo e vede una nullità che il fato ha beneficiato per motivi insondabili.
    Il ragionamento che affiora è pertanto “se ‘sto cretino conta nella catena di comando, io saprò fare sicuramente di meglio”.
    Il dramma è che spesso, almeno in parte (l’individuazione del cretino), ha ragione.
    Dramma nel dramma: non s’è avveduto dello specchio hi-fi.

  • Le cose sono psicologicamente più articolate di come le ho poste io, naturalmente. E c’è anche quello che dici tu.
    Ma per quanto riguarda il “tema dei rappresentanti”, ho rivisto la vecchia storia dei finti-disinteressati, i finti-“è-uno-sporco-lavoro-ma-qualcuno-deve-farlo”, i finti-altruisti.
    Non ho parlato dei criteri di eleggibilità posti dal M5S Roma, inventati su misura per rendere eleggibili solo e soltanto quelli che fremevano da anni, in attesa venisse l’occasione loro.

    La morale è che le persone sono in media sempre uguali, in qq schieramento ideologico e politico, distribuendosi uniformemente attorno ai furbi, gli ipocriti e gli approfittatori. In ciò, il M5S non differisce di una virgola dagli altri gruppi di interesse politico. Quel che mi infastidisce è solo la loro pretesa di apparire diversi. (sto parlando di Roma, sia ben chiaro: parlo solo di quello che ho visto di persona).

  • Due appunti da uno che ha votato M5S:
    1. Essere gente frustrata che “je rode”, oggi in Italia, è la condizione naturale di tutti gli onesti cittadini. A meno che tu non sia incosciente e/o appartenga ad una delle caste privilegiate che vivono in un universo parallelo, essere incazzato nero e assetato di giustizia è il minimo della pena. A me, dopo le ultime esperienze vissute, capitano spesso dei picchi di incazzatura da furioso imbestialito, a volte perfino tendente allo stragista. Quindi i grillini, per questo aspetto, mi rappresentano degnamente, anzi, direi piuttosto softly.
    2. Come giustamente osservi, il buono e il cattivo lo trovi in tutti gli schieramenti ideologici e politici. Questi “sfigati” del M5S però, hanno qualche difettuccio in meno, rispetto ai protagonisti dello scenario preesistente: non sono dei professionisti incalliti del furto ( o quanto meno, per statuto, rubano di meno, e lo hanno già dimostrato in Sicilia ); non appartengono a lobby bancarie, clericali, secessioniste o mafiose, nè controllano CdA di enti pubblici, società a partecipazione statale, banche e assicurazioni (per il momento); non tratteranno in parlamento vicende private del loro leader legate a nipoti di altri capi di stato; resteranno in parlamento max due legislature (almeno nelle intenzioni) ….e ti pare poco? Piuttosto di rivedermi i soliti incancreniti (avremo ancora i terrificanti Bondi, Buttiglione, Calderoli, Capezzone, Cicchitto, Gasparri, Giovanardi, La Russa, Razzi, Scilipoti … tanto per nominarne solo alcuni) sarei disposto ad avere in parlamento anche mia zia con l’Alzheimer: sicuramente avrebbe momenti di lucidità superiori alla somma di quelli dei succitati.

  • Caro Anonimo Veneziano (anonimo…si fa per dire),
    sono totalmente d’accordo con te. L’incomprensione di cui al tuo punto 1 è dettata dall’ambiguità del mio uso di “je rode”. Non intendevo la giustissima e sacrosanta incazzatura contro il sistema o la casta, ma quella “a prescindere”, quella dei trombati che hanno volontà di vendetta, dei cialtroni incapaci di operare in base alla propria professionalità e che non accettano di ascoltare chi tecnicamente ne sa più di loro.
    La loro arroganza è diversa da quella dei potenti, ma non per questo più nobilmente motivata. E, come ho detto, sono i primi ad abbassare coda e orecchie quando Grillo emana uno dei suoi diktat.

    Considerato l’esito del voto, sono il primo ad augurarmi che ora il M5S metta in campo la sua parte migliore, ma 53 anni di vita tenendo gli occhi aperti mi fa temere che, come SEMPRE è accaduto nella Storia, uscirà invece quella deteriore.

    A latere. Anch’io vivo momenti di rabbia cieca contro lo stato delle cose. E credo sarebbe giusto un risarcimento da parte del sistema sanitario nazionale per gli attacchi di bile che ‘sta manica di banditi ci procura ogni giorno. Tieni presente che io lavoro ESATTAMENTE lì: neanche a dire a 1 km… no, no: proprio LI’.

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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