Americans

A

In base a una di quelle americanate che per fortuna fanno molta fatica ad attecchire da qualsiasi altra parte, vengo a sapere che nei senior games (partite giocate dalle squadre senior) prima della partita c’è l’uso di chiamare i giocatori uno per uno, al che il suddetto entra in campo e si fa fotografare con i suoi supporter, che in genere coincidono con la famiglia. Nel frattempo, lo speaker informa l’inclito pubblico delle future intenzioni di carriera del giocatore, proprio come faceva Mirigliani a Miss Italia. Coperto di fiori e onusto di gloria, il giocatore lascia poi spazio al prossimo collega.

Si dà però il caso che mia figlia non abbia nessuno a farle da supporter, sola com’è nel bel mezzo del Maine, lontana quanto la Piccola Fiammiferaia dalla calda accoglienza familiare.

Questi sorprendenti americans però non creerebbero mai un simile imbarazzo. Ed ecco che, al nome di Eleonora, TUTTA LA SQUADRA l’ha circondata, le ha offerto i fiori, le ha fatto da supporter.

Il commento di mia figlia è stato “tanto felice”. Non si era mai espressa così, in 17 anni.

E questo mi basta e mi avanza.

1 comment

  • Ti invierò le foto di mio figlio, con la divisa della squadra di football del liceo, alla parata di Checotah (OK), su una Mustang decapottabile, con una bella tipa per lato, tra ali di folla osannante.
    Quando è tornato non era proprio entusiasta.
    Non s’è capito perchè.

By Redazione

SU DI ME

Sono Edoardo, nato a Trieste nel 1959. Lì ho ancora una casa e ci torno quando mi va, ma da molti anni vivo a Roma. A Roma sono nati i miei figli, e tanto basterebbe a giustificare sia la mia esistenza che la permanenza nella capitale. Continua...

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